Il futuro della Juventus sarà ancora nel segno di Massimiliano Allegri: un suo esonero costerebbe oltre 40 milioni ai bianconeri
La Juventus riparte da Massimiliano Allegri: confermata la permanenza del tecnico toscano sulla panchina dei bianconeri, ma non in virtù del ricco contratto e non solo.
Nessun cambio in panchina per la Juventus: ne è sicuro il giornalista Paolo Bargiggia, intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay. Il noto cronista sportivo, infatti, ha confermato come sembri scontata la permanenza di Allegri sulla panchina dei bianconeri “e non in virtù soltanto del suo ricco contratto, anche se esonerarlo costerebbe più di 40 milioni”.
La decisione di confermare Allegri, dunque, non sarebbe legata a questioni di natura economica: “Hanno fatto queto tipo di valutazione: sarà un anno zero, senza Europa e senza sapere che squadra potrai fare perché non c’è volontà di investire su cartellini di nuovi giocatori prima di cederne tanti. Dato che si punterà a ridurre i costi, sarebbe alto il rischio di bruciare un nuovo allenatore”.
Juventus, Allegri resta in panchina: parla Bargiggia
Dunque, secondo Bargiggia Allegri resterà a Torino “un po’ per valutazione economica e un po’ per valutazione di opportunità, essendoci la consapevolezza di non poter fare una squadra con un budget cospicuo”.
In casa Juventus è stata ufficializzata la decisione di non prendere più parte al progetto Superlega: “Sono sempre stato contro – dichiara Bargiggia – Sembrava una riunione carbonare di ricchi lobbisti che volevano speculare sul calcio, altro che salvarlo. La Juventus è uno dei tanti club, non è più la società. Il Barcellona, che in quanto a nefandezze ne ha fatte, si sapeva che da tempo avevano parlato alla Uefa per cercare di spiegarsi”.
Infine, un passaggio sul post Spalletti a Napoli: “Non penso che De Laurentiis farà un colpo di teatro. Ieri davo Italiano al 95% e Benitez al 5% dato avrebbe soccorso De Laurentiis tornando ad allenare. Italiano ha portato novità e divertimento nel calcio, sarebbe la continuità del lavoro di Spalletti”.
L’allenatore viola arriverebbe dopo alcuni tentativi di De Laurentiis: “Ha provato a stupire con Luis Enrique, Nagelsmann, Thiago Motta, ma ha ricevuto dei no. Questa volta Conceicao non è stato preso in considerazione perché non c’è la garanzia di 4-3-3 certificato, su Mancini non ho mai avuto riscontri”.