L’holding che guida il Brera FC mira ad espandersi all’estero, per diventare un network globale. Partendo dalla Macedonia, ecco come.
Il calcio appassiona centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, grazie alla gesta dei campioni e ad imprese talvolta memorabili. Ma talvolta sorprende anche per apparenti stranezze o bizzarrie che, però, a ben vedere nascondono quasi sempre un senso.
Colpisce in questi giorni la notizia della terza squadra di Milano, il Brera, che giocherà prossimamente nel massimo campionato della Macedonia del Nord. Potrà sembrare incredibile che una squadra nata in Italia e finora militante nelle nostre leghe minori, si sposti per giocare addirittura in un paese slavo e che almeno all’apparenza non ha niente a che fare – almeno al livello calcistico – con l’Italia e in particolare con la città di Milano.
Se ti stai chiedendo il perché di una tale novità, te lo spiegheremo di seguito: scoprirai che una ragione c’è, ed è anche ben fondata. I dettagli.
In che serie gioca il Brera calcio?
Oggi il Brera milita in seconda categoria dilettantistica ma, dicevamo, il suo futuro sarà presto lontano dai campi italiani, dato che l’ingresso nel massimo campionato macedone conseguirà alla fusione con la squadra di calcio Akademija Pandev di Strumica – di proprietà dell’ex attaccante di Inter e Lazio Goran Pandev. E proprio quest’ultimo è coinvolto direttamente nell’ambizioso progetto.
Da notare peraltro che l’Akademija di Pandev è stata fondata soltanto pochi anni fa, nel 2010, da quel Goran che gli appassionati di pallone ricorderanno bene per aver guidato l’Inter alla conquista della sua ultima Champions League (l’anno del Triplete).
Più da vicino, Brera Holdings – ovvero la società che sviluppa e svilupperà a livello mondiale il brand – dà così seguito a quanto sottoscritto con una lettera d’intenti vincolante per comprare la squadra di calcio Akademija Pandev, che oggi si trova nel campionato di prima divisione macedone. Presto dunque la squadra che ha finora giocato a Milano si sposterà oltre i confini nazionali.
Storia Brera Calcio
Il terzo club di Milano è stato fondato vent’anni fa dall’attuale Chief Strategy Officer di Brera Holdings, Alessandro Aleotti. Ha avuto finora il suo terreno di gioco all’Arena Civica di Milano ma, dicevamo, presto la squadra si integrerà tra quelle che compongono la massima serie macedone. In attesa di vedere con quale maglia farà il suo debutto nel calcio del paese slavo, i colori del Brera Calcio sono sempre stati il verde e il nero. Presumibilmente li rivedremo anche in Macedonia.
Dietro il Brera FC non può che esservi un progetto di ampio respiro ed infatti la holding che controlla il club dilettantistico di Milano si è posta un obiettivo elevato, ovvero il fare acquisti di club nelle leghe nazionali di paesi europei che amano il gioco del pallone, ma non sono ai vertici della popolarità.
Pensiamo ai campionati a Gibilterra, Isole Far Oer o San Marino ad esempio, realtà dove investire e rischiare un po’ meno complesso, tanto che la holding che ha spinto il Brera verso il calcio macedone ha messo gli occhi anche in Africa, in paesi come Gambia e Mozambico in cui comunque c’è una cultura calcistica seppur di base.
In vent’anni di storia il Brera FC non è mai arrivato a giocare nel calcio che conta, o almeno non lo ha fatto in Italia. Ha però giocato la Champions League dei dilettanti, il Fenix Trophy, coltivando sempre quel sogno che ora si realizzerà. Dicevamo infatti che il Brera si prepara ad entrare nel professionismo in altri paesi d’Europa, a cominciare dalla Macedonia e dal suo massimo campionato.
Le parole del Presidente della squadra hanno descritto in sintesi la storia ambiziosa di un questo club meneghino, non blasonato ma imprenditorialmente ambizioso. L’obiettivo di Aleotti è infatti quello di creare un Brera neroverde nella Serie A di alcuni piccoli paesi europei in primis, e via via allargarsi al resto del mondo – aumentando anche e soprattutto il proprio business.
Brera FC giocatori famosi
Nel club milanese del Brera non può di certo esservi un vasto elenco di nomi illustri di calciatori, che ovviamente possiamo trovare invece nella ricca storia di Milan ed Inter. D’altronde stiamo parlando pur sempre di un club che in più di vent’anni di storia ha stazionato nelle leghe dilettantistiche senza raggiungere traguardi di alto prestigio.
Tuttavia tra coloro che abbiamo trovato nella rosa del Brera FC nel corso del tempo, compaiono alcuni nomi che hanno un passato nel calcio che conta, o almeno per brevi periodi.
Tra questi citiamo Sergio d’Autilia, con trascorsi nell’Inter e nel Foggia, l’italiano Andrea Merenda, con esperienze nel Mantova e nella Pro Sesto, l’argentino Guido Corteggiano, con un passato nel Valle d’Aosta, nel Lecco e nella Triestina e l’argentino Martin Belforti, che militò per alcuni anni nell’Argentinos Juniors. Nessuno tra loro ha mai lasciato il segno nel calcio dei livelli più alti, ma tutti hanno saputo contribuire al percorso della terza squadra di Milano.
Chi è l’allenatore del Brera FC
Un vip c’è invece tra coloro che hanno allenato la squadra meneghina, prossima a partecipare al massimo campionato macedone. Il Brera FC ebbe infatti come coach un ex calciatore che in molti ricorderanno bene. Si tratta di Walter Zenga, il quale peraltro è rimasto nell’orbita societaria ma a cui oggi è subentrato Marco Nichetti, che da giovanissimo fu una promessa dell’Inter.
Quest’ultimo ha altresì militato come calciatore della terza squadra di Milano ed anzi è stato uno degli atleti di maggior spessore della storia del club, guidandolo già nel famoso progetto “FreeOpera Brera“.
E’ la squadra formata nel carcere di Opera nella stagione 2003/2004, ovvero un progetto che condusse ad un grande successo e popolarità, dato che ne parlarono mass media di tutto il globo. Quella squadra peraltro riuscì ad ottenere il passaggio dalla terza alla seconda categoria dilettantistica, dimostrando di costituire un’esperienza positiva anche su terreno di gioco.
Nasdaq Brera Calcio
Un club sicuramente ambizioso, e ciò si può intuire anche dall’originalità del progetto di fusione tra squadre di paesi diversi, che presto diverrà realtà. Ma non solo. Il sognare in grande è sempre stato un elemento di primaria importanza per il presidente Alessandro Aleotti che, fin dalla fondazione del 2000, aveva affermato la volontà di essere la terza squadra di Milano, dietro rossoneri e nerazzurri.
E questo non tanto sul piano meramente calcistico, anche perché il confronto con Milan e Inter sarebbe stato ed è improponibile – bensì su quello imprenditoriale in senso ampio.
Proprio Aleotti, interpellato dagli organi di informazione, ha ricordato che la mission della società è quella di essere la terza squadra di Milano non per meriti sul campo, ma per l’efficacia dei progetti sociali, sportivi e culturali. Questa è la vera essenza del Brera Football Club, società che non a caso usa termini inglesi per definirsi e per evidenziare così subito la sua dimensione ‘internazionale’.
Soprattutto il Brera è una società calcistica italiana quotata al NASDAQ, la Borsa di New York. Un progetto che ha subito incuriosito gli investitori americani, permettendo di puntare ancora più in alto rispetto agli inizi della squadra dilettantistica fondata più di vent’anni fa. Proprio alcuni imprenditori statunitensi hanno infatti contribuito alla quotazione alla borsa NASDAQ della società Brera Holdings, incrementando ulteriormente le ambizioni.