Il rebus dei diritti audiovisivi per il quinquennio 2024-2029 va avanti dopo le prime offerte rifiutate dalla Lega
Come ampiamente pronosticabile, nella giornata di ieri la Lega Serie A ha comunicato ufficialmente di aver respinto le offerte ricevute da Dazn, Mediaset e Sky per l’assegnazione dei diritti tv 2024-2029. In attesa del prossimo appuntamento fissato per il 14 luglio, si dovrà cercare un accordo con i broadcaster.
Si prosegue dunque con le trattative private, come decretato dall’Assemblea di Lega. Dell’assegnazione dei diritti televisivi del prossimo quinquennio, si è discusso questo pomeriggio in diretta su Calciomercato.it in onda su TV Play con l’esperto Marco Bellinazzo: “Sulla pirateria cambieranno le cose nel momento in cui si metteranno in atto gli strumenti che in mezz’ora bloccano il segnale. Quando si vedranno bloccati durante la partita cambieranno le cose. Il 40% degli adulti che usano il pezzotto di fronte ad un blocco del segnale potrebbero sottoscrivere un abbonamento. Su questo dato fanno affidamento”.
Secondo il giornalista, la miglior soluzione sarebbe quella di andare incontro ai fruitori del servizio: “Credo ci sia un problema economico legato alla fruizione degli abbonamenti TV. Indubbiamente sarebbe più intelligente abbassare i prezzi. C’è contrapposizione di interessi. Da un lato le squadre vogliono più soldi, dall’altro i broadcaster più pagano più dovranno alzare i prezzi e la cosa si ritorce contro.
Caos diritti tv, Bellinazzo: “Io sono per l’autoproduzione”
Un’altra proposta suggerita da Bellinazzo riguarda l’autoproduzione dei match da parte della stessa Lega.
Questo il parere del giornalista: “Io sono per l’autoproduzione. Quando sei dietro devi provare canali alternativi. Ci sono soluzioni che ti permettono di farlo. Il problema è di carattere finanziario. La debolezza dei club fa sì che i soldi delle tv siano vitali. Hanno bisogno. C’è poi un problema di strategia. Qualora si facesse questo canale, che tipo di canale si fa? Lo si appalta a Sky, Dazn, Amazon eccetera a prezzi bassi? Oppure vendi ai consumatori? Ma a quel punto devi assumerti rischio di impresa e creare le strutture, come il servizio clienti. Le opzioni sul tavolo erano broadcaster, intermediario dove però non si è presentato nessuno”.
Infine, Bellinazzo ha valutato l’ipotesi di poter trasmettere in chiaro almeno una gara a giornata: “La partita del sabato in chiaro è una possibilità. Mediaset vuole replicare la scommessa fatta sulla Coppa Italia. Il problema è che nel momento in cui cedo in chiaro una partita importante, quella del sabato sera, tolgo un elemento prezioso ai bandi per la pay tv. Mediamente per i prezzi attuali una partita di Serie A costa tra i 3 e i 3 milioni e mezzo, facendo i conti della serva. Tolto Juve, Inter e Milan, che fanno il 70% dell’audience, un altro 15% lo fanno Roma e Napoli. Il resto delle squadre fa pochi spettatori. Se tu togli una partita di quelle squadre che portano audience, Sky e Dazn sono legittimate a chiedere lo sconto. Devi capire quanto offre Mediaset e se il gioco vale la candela. Se vendi a meno di 900 milioni non so quanto ti convenga vendere tra i 5 anni, forse sarebbe meglio vendere per 3 anni e poi tentare un rilancio. Si sta ragionando su tutte queste valutazioni”.