La scorsa stagione è stata molto particolare per la Juventus che ha dovuto anche fronteggiare le note vicende extra campo. Sulla situazione bianconera è intervenuto l’avvocato D’Onofrio
La Juventus ha iniziato col piede giusto la nuova stagione, un’annata in cui peraltro i bianconeri non avranno le coppe europee dopo le vicende extra campo che l’hanno vista coinvolta nei mesi scorsi. A tal proposito la decisione della Corte di Cassazione di spostare il Processo Prisma da Torino a Roma ha fatto molto discutere, e pone nuovamente il tutto sotto la lente di ingrandimento.
I tifosi della Juventus attendono ciò che potrebbe accadere, mentre a commentare il tutto ci ha pensato ai microfoni di ‘Tv Play’ anche l’avvocato Paco D’Onofrio a partire proprio dallo spostamento: “In questo caso è stato detto che non si guarda alla sede legale della società ma alla sede della piattaforma, quella del calciomercato, che ha sede a Roma. Per cui visto che si fa riferimento a quello è stato deciso che la sede non sia quella di Torino ma di Roma”.
L’avvocato ha quindi proseguito: “Ad oggi si riparte solo dal processo penale. La questione che è il processo sportivo è finito. Ha preso i punti di penalizzazione sulla base di una impostazione accusatoria portata avanti da una procura che la cassazione oggi dice essere incompetente. Il discorso è che non si può tornare indietro. Quel campionato è finito. L’effetto delle sentenze è spesso irreversibile. A mio avviso non c’è nessuna logica per poter riaprire la dimensione sportiva di questa vicenda”.
Juventus, l’avvocato D’Onofrio: “Prima di due/tre anni non si arriverà ad una sentenza”
D’Onofrio nella sua analisi ha quindi evidenziato la confusione nella gestione della vicenda ponendo l’accento sui criteri piuttosto che sui tempi, prima di soffermarsi sul patteggiamento: “Il patteggiamento non ammette la responsabilità. Fu fatto per contenere il danno. C’era il rischio che la Juventus restasse fuori 2 anni dalla Champions League. Avrebbe preso la sanzione dalla FIGC dello scorso anno e dalla Uefa quest’anno. Come strategia hanno deciso di contenere il danno relegandolo nella stagione precedente e ripartendo questa stagione da zero”.
Difficile però arrivare ad una sentenza in tempi brevi: “Adesso la procura tutti gli atti ripetibili li deve rinnovare. La fase istruttoria sarà nulla. Prima di due/tre anni a mio avviso non si arriverà ad una sentenza. Difficile che si chiuda prima di due anni. È un procedimento lungo”.
Detto delle strategie difensive della Juventus e delle tempistiche l’avvocato ha comunque voluto ribadire che “l’unica soluzione è una riforma della giustizia sportiva”.