La Juve ha costruito parte dei suoi successi nei primi anni ’80 del XX secolo. Ecco cosa fanno oggi 5 dei giocatori dello Scudetto 1981.
I primi anni ’80 del secolo scorso sono stati l’epoca d’oro del football in Italia. Non soltanto la vittoria nel mondiale spagnolo, ma anche un campionato di Serie A di altissimo livello diedero lustro al nostro calcio. Dai primi anni di quella decade fino agli anni ’90 la penisola diventò il paese più ambito dai calciatori di tutto il mondo, che volevano firmare un contratto con un club del nostro paese, per cimentarsi nel torneo della A e confrontarsi con gran parte dei migliori atleti del globo.
Per esempio, merita di essere menzionato il campionato di Serie A 1980/1981, ovvero la 79ª edizione della massima serie del campionato italiano, svoltasi tra il settembre 1980 e il maggio 1981. La competizione vide la vittoria finale della Juventus, che conquistava all’epoca il suo diciannovesimo titolo.
I bianconeri vinsero lo Scudetto totalizzando 44 punti nella classifica finale (in quel periodo i punti per la vittoria erano due e non tre) con due sole lunghezze di vantaggio sulla Roma e sei sul Napoli, terzo classificato. Il titolo di capocannoniere del torneo andò al giallorosso Roberto Pruzzo con 18 reti.
La sintetica scheda che segue si focalizzerà su 5 uomini importanti di quella formazione vincente, ovvero 5 giocatori che sicuramente sono rimasti impressi nella memoria dei tifosi dell’epoca e che in molti oggi ricorderanno per la loro storia calcistica. Infine spazio alla rosa completa di quella Juventus che ottenne il tricolore. Ecco tutti i dettagli.
Franco Causio, la nuova vita ad Udine del ‘brasiliano’
L’abile ex giocatore Franco Causio fu uno degli artefici di quel successo in Serie A, che i bianconeri ottennero nel campionato edizione 1980/1981. Leccese, di ruolo centrocampista o attaccante, soprannominato Il Barone o Brazil per le sue doti tecniche, Causio si distingueva nelle vesti di ala destra per estro, ottimo controllo di palla e abilità nel dribbling. Capace di precisi cross, non poche volte fu al centro di azioni che conducevano alla rete della Juventus.
Non a caso con il club di Torino vinse moltissimo in carriera ed, anzi, i suoi maggiori successi a livello di club sono legati proprio all’esperienza alla Juventus. In questa piazza conquistò sei Scudetti, e fu uno dei partecipanti alla fortunata spedizione in Spagna nel mondiale del 1982. Dopo la Juventus, Franco Causio giocò nell’Udinese, nell’Inter, nel Lecce e nella Triestina e si ritirò nel 1988 dopo ben 25 anni di carriera nel calcio professionistico.
Oggi cosa fa? Ebbene il talentuoso ex calciatore – per lo stile di gioco una sorta di ‘brasiliano’ con nazionalità italiana – dopo il ritiro non scelse di percorrere la strada dell’allenatore. Non ha insomma un CV che lo indica in panchina di qualche club, ma si è stabilito ad Udine dopo aver appeso le scarpette al chiodo ed ha aperto un negozio di articoli sportivi.
Non ha però troncato completamente con il mondo del pallone, anzi. E’ stato dirigente sportivo e team manager all’Udinese. Era il periodo in cui nella panchina friulana sedevano Guidolin e Zaccheroni.
A Udine Causio ha anche aperto una scuola calcio in collaborazione con i bianconeri. Proprio nella città friulana talvolta incontra il suo ex compagno di squadra Zico, ai tempi della militanza nell’Udinese. I due infatti sono amici tuttora.
In passato Franco Causio ha anche svolto il ruolo di telecronista televisivo nelle partite di calcio. Tuttora nella rete locale Udinese TV non di rado è ospite come opinionista.
Marco Tardelli, dopo il ritiro calcio, panchine e apparizioni televisive
Tra le colonne della Juve dello Scudetto stagione 1980/1981 c’era Marco Tardelli, uno dei calciatori che poco tempo dopo avrebbero fatto il grande risultato ai mondiali del 1982 in Spagna. Tardelli legò gran parte dei successi di club alla Juventus, squadra con cui vinse lo Scudetto per ben cinque volte.
L’ex calciatore, che all’epoca rivestiva il ruolo di centrocampista moderno a tutto campo, dopo la fine della carriera agonistica, nel 1988, cominciò subito ad allenare. Guidò club come il Como o il Cesena e a lungo fu sulla panchina delle selezioni giovanili della nazionale italiana di calcio. L’ultima sua avventura come allenatore finì nel 2013 quando lasciò la nazionale irlandese, dopo le dimissioni del Ct di allora – Giovanni Trapattoni.
Cosa fa oggi Marco Tardelli? Ebbene, chi segue le trasmissioni sportive in tv lo avrà sicuramente già visto nelle vesti di ospite ed opinionista sportivo nei programmi Rai. Alcuni anni fa scrisse un’autobiografia e nel 2023 è conduttore su Rai 3 della trasmissione L’avversario – L’altra faccia del campione, in cui intervista personaggi famosi del mondo dello sport.
Antonello Cuccureddu, allenatore di club e poi dei giovanissimi
Altro giocatore completo fu Antonello Cuccureddu: alla Juventus venne impiegato come jolly di difesa e centrocampo, assumendo diversi ruoli quali quello di mediano, terzino, stopper e mezzala – il suo ruolo originario.
Da notare che Cuccureddu con 26 reti in Serie A, tutte in maglia juventina, emerse come uno dei difensori-centrocampisti con maggior senso del gol in tutta la storia del massimo campionato nazionale. Proprio la stagione dello Scudetto 1980/1981 fu l’ultima per Cuccureddu a Torino, dato che poi fu visto giocare in altre piazze e in particolare alla Fiorentina e al Novara. In quest’ultimo club si ritirò nel 1985, per iniziare – poco tempo dopo – la carriera di allenatore.
Con il ritiro, il talentuoso ex calciatore di origine sarda divenne prima allenatore della Primavera della Juventus e poi vice dell’allenatore dell’epoca Maifredi. In seguito e fino al 2014 allenò squadre minori tra cui l’Avellino, il Crotone, il Torres e il Grosseto. Proprio con quest’ultimo club chiuse la carriera di mister.
Successivamente Cuccureddu fondò ad Alghero, sua città natale, una società calcistica dilettantistica, con il nome “Antonello Cuccureddu 1969”. Oggi, come anche raccontato al Corriere della Sera in un’intervista, insegna calcio allenando i giovanissimi.
Giuseppe Galderisi, dopo il ritiro spazio al ruolo di mister a tempo pieno
In quella Juventus vincente ad inizio anni ’80 c’era anche un calciatore che alcuni anni dopo avrebbe fatto una sorta di miracolo con l’Hellas Verona, vincendo di nuovo lo Scudetto nella stagione 1984/1985. Giuseppe Galderisi diede il suo personale contributo alla vittoria del titolo nazionale nella stagione 1980/1981, grazie alle sue doti di attaccante veloce e agile. Tecnicamente l’ex atleta univa capacità prettamente offensive alla capacità nel movimento senza palla. Era una punta di ridotta statura ma abile, all’occorrenza, anche nel colpo di testa e dotato di un tiro efficace.
In molti potrebbero chiedersi cosa fa oggi Galderisi: ebbene nei tempi odierni, dopo aver fatto anche il commentatore televisivo per la tv pubblica e per quella privata, svolge con passione il ruolo di allenatore. Infatti siede in panchina da più di un ventennio e finora ha guidato club minori tra cui l’Arezzo, il Pescara, il Foggia e l’Avellino. E’ stato visto in veste di tecnico del Gelbison, una società calcistica di Serie D con sede nel comune di Vallo della Lucania – in provincia di Salerno. Milita in Serie D.
Piero Fanna, dopo la breve esperienza in panchina spazio alla vita privata
La nostra carrellata di cinque di quei giocatori che diedero il titolo nazionale alla Juventus stagione 1980/1981, si chiude con Piero Fanna. Forse non conosciutissimo ai più, Fanna fu spalla in attacco di Roberto Bettega in quella stagione che portò il diciannovesimo Scudetto bianconero.
Anche Fanna come Galderisi fu nella rosa dell’Hellas Verona che alcuni anni dopo vinse, clamorosamente, lo Scudetto della stagione di campionato 1984/1985. Il suo ruolo naturale era quello di ala destra molto mobile, estrosa, veloce e capace di azioni fulminee.
Dopo la Juventus, in cui la sua ultima stagione fu la 1981/1982, Fanna vestì le maglie di Inter e Verona. Si ritirò nel 1993 e di seguito ebbe brevi esperienze nel ruolo di vice allenatore, al Verona con cui concluse la carriera agonistica e al Venezia. Era il secondo di Cesare Prandelli, un altro ex giocatore che vinse molto con la Juventus ad inizio anni ’80. Inoltre nel periodo tra fine anni ’90 e inizio anni Duemila Fanna seguì da vicino il settore giovanile dell’Hellas Verona.
Dal 2002 l’esperienza in campo di Piero Fanna è terminata. Come raccontato a La Repubblica l’ex atleta ha preferito la libertà agli impegni in veste di allenatore ed oggi infatti si è ritirato a vita privata, non gradendo più il clamore degli stadi. Tuttavia il calcio è uno sport che segue ancora. Per lui anche un ruolo nella Radio Ufficiale dell’Hellas Verona.
A Repubblica Piero Fanna raccontò che oggi si occupa dei nipoti a tempo pieno e talvolta gioca nella squadra delle vecchie glorie dell’ASD Ex Calciatori Hellas Verona Onlus
Da ricordare infine che una caratteristica di Piero Fanna è che uno dei pochi calciatori italiani (tra questi Aldo Serena e Attilio Lombardo) ad aver ottenuto lo scudetto con tre società diverse, nel suo caso furono Juventus, Verona e Inter.
La formazione campione d’Italia stagione 1980/1981
Portieri: Dino Zoff, Luciano Bodini;
Difensori: Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Carlo Osti, Sergio Brio, Massimo Storgato;
Centrocampisti: Liam Brady, Piero Fanna, Antonello Cuccureddu, Franco Causio, Giuseppe Furino (capitano), Domenico Marocchino, Cesare Prandelli, Marco Tardelli, Vinicio Verza;
Attaccanti: Roberto Bettega, Giuseppe Galderisi.