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“Riduzione della squalifica”: caso Pogba, ecco cosa può far saltare il banco

Intervenuto ai microfoni di TV PLAY, Walter Della Frera – della commissione Antidoping FIGC – ha espresso il suo punto di vista sul caso Pogba

Da poche ore è stato rivelato l’esito delle controanalisi a cui si è sottoposto Paul Pogba che hanno confermato la positività al test antidoping emersa a seguito dei test effettuati dopo Udinese-Juve del 20 agosto.

"Riduzione della squalifica": caso Pogba, ecco cosa può far saltare il banco
Pogba (LaPresse) – Calciomercato.it

Verdetto che, sia pur in un certo senso ipotizzabile, rappresenta una vera e proprio malata per il centrocampista francese. Nei prossimi giorni, infatti, comincerà l’iter che dovrà stabilire la volontarietà o meno dell’assunzione dell‘integratore a causa del quale il ‘Polpo’ è risultato positivo al testosterone. Uno scenario che anche la Juventus osserva con molta attenzione per capire se ed eventualmente come muoversi sulla situazione contrattuale della mezzala transalpina. A fare chiarezza sulla situazione, nel corso dell’ultimo intervento a TV PLAY, ci ha pensato Walter Della Frera, membro della commissione Antidoping FIGC.

Squalifica Pogba, Della Frera: “Dimostrata l’involontarietà del gesto, potrebbe essere ridotta”

Ecco quanto riferito sull’argomento da Walter Della Frera: “La prima cosa che il francese cercherà di fare sarà quella di dimostrare la non intenzionalità nell’assumere quel farmaco. Il che gli garantirebbe senza dubbio una pena più leggera“.

"Riduzione della squalifica": caso Pogba, ecco cosa può far saltare il banco
Pogba (LaPresse) – Calciomercato.it

Stando alle indiscrezioni circolate nelle scorse settimane, avrebbe confidato di aver assunto l’integratore al di fuori della Juventus. Il che, secondo Della Frera, potrebbe generare una situazione paradossale: “Generalmente se c’è una collaborazione da parte dell’atleta con la Procura, dimostrando l’involontarietà del gesto, io penso che la squalifica possa essere inferiore ai quattro anni di pena massima. In caso di accordo si può avere anche una riduzione fino al 50% sulla pena richiesta dalla Procura Antidoping.”

Della Frera ha poi chiosato: “Ricordo casi simili come quello di Kallon, che aveva assunto un integratore all’estero (…) ma era da anni invece che non assistevamo a una sospensione cautelativa per un anabolizzante. Tuttavia, la mia esperienza dice che è già successo che ci fossero assunzioni di farmaci magari arrivati dall’America”. Staremo a vedere cosa succederà.”

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