Tre moduli diversi e un uomo solo al comando: così Antonio Conte spazzerà via l’impronta di Rudi Garcia da Napoli.
Antonio Conte è la prima scelta di Aurelio De Laurentiis per il post Garcia. Il clima attorno all’allenatore francese, si sa, non è dei migliori. E l’unico in grado a risanare l’ambiente, rialzare l’umore del pubblico e riportare il Napoli vicino alla vetta sembrerebbe essere solo l’ex commissario tecnico della Nazionale. Nonché vecchio avversario di dure battaglie sia da calciatore che da allenatore della Juventus.
E’ noto che Conte abbia fatto le sue fortune da mister grazie alla solidità dei gruppi allenati e per merito dell’oculato lavoro difensivo. Difese rocciose, spesso costruite per giocare a tre dietro. Un modulo che diventerebbe nuovo per questo Napoli, poiché la squadra è caratterizzata da pochi centrali e giocatori adattati soprattutto per un 4-3-3. D’altronde, Garcia ha più volte provato a ridisegnare tatticamente la formazione, senza riuscire a trovare la soluzione ideale. Insomma, come diceva in estate De Laurentiis, questo Napoli deve continuare sulla scia lasciata da Spalletti: il 4-3-3 è un dogma.
Sia con il Bari che con la Nazionale italiana Antonio Conte ha proposto sistemi di gioco con una linea difensiva a quattro, salvo poi in corso d’opera cambiare e proporre il terzetto difensivo, il quale in Serie A vediamo principalmente usare da Allegri e Simone Inzaghi.
Il possibile 4-3-3 di Antonio Conte
Se Antonio Conte non dovesse stravolgere i tatticismi e i meccanismi ben omologati della passata stagione, il Napoli potrebbe cambiare ben poco della formazione titolare che ha proposto Garcia in questo inizio di stagione. Le chiavi della difesa andrebbero a Rrahmani, che al suo fianco con ogni probabilità avrà Natan, piacevole sorpresa – forse una delle poche – di inizio stagione.
A sinistra, solito ballottaggio Olivera-Mario Rui. Dipenderà dai gusti di Antonio Conte. Di certo, Kvaratskhelia su quella fascia sembra essere più a suo agio con il portoghese. A centrocampo, invece, sarà necessario per il gioco dispensivo dell’allenatore leccese recuperare la forma migliore di Anguissa (attualmente fermo per infortunio). Zielinski e Lobotka difficile rimuoverli.
In attacco, invece, Lindstrom potrebbe giocarsi delle carte importanti nel ballottaggio con Politano. Attualmente, Matteo è una primissima scelta, grazie alle solide prestazioni offerte in questo avvio stagionale. Ma il danese, con un gioco improntato sul contropiede e sulla velocità, può essere molto utile. Oltretutto, Lindstrom sa giocare molto bene tra le linee e sa allargarsi. Una doppia opzione che può essere sfruttata con l’eventuale nuovo allenatore. Intoccabile, inutile dirlo, Osimhen centravanti.
Il Napoli in caso di cambio modulo
Con un 3-5-2 o un 3-4-2-1 (quest’ultimo utilizzato al Tottenham), le cose potrebbero variare. Specialmente in difesa. Di Lorenzo potrebbe diventare un braccetto di destra del terzetto difensivo. A centrocampo, con due mediani i favoriti ad occupare la zona centrale sarebbero Anguissa e Lobotka, che darebbero equilibrio in mezzo. Zielinski a quel punto può avanzare sulla trequarti o allargarsi sulla fascia sinistra (ipotesi remota).
Da analizzare l’opzione con due o con una sola punta. In caso di due attaccanti, Kvara e Osimhen sono i candidati principali a giocare da titolari in avanti. In alternativa, invece, il georgiano potrebbe giocare alle spalle del nigeriano assieme ad un altro trequartista. Un po’ come è successo al Tottenham con Son e Kulusevski. Il compagno ideale di Kvara sulla trequarti può essere Lindstrom, Raspadori o Politano.
Insomma, il vero problema di un modulo con difesa a tre per il Napoli è caratterizzato dalla mancanza di centrali di difesa, con la necessarietà di adattare Di Lorenzo nel braccetto di destra, altrimenti in panchina andrebbe solo un difensore di ruolo.