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Rivelazione e bordata: “Pensavo fossi io il ct dell’Italia, ma non scendo a compromessi”

Ad un passo dalla Nazionale, si è rivisto poi superare al fotofinish quando già si vedere commissario tecnico dell’Italia

La Nazionale come un miraggio svanito all’improvviso. Sembrava essere già pronto per sedersi sulla panchina dell’Italia, poi è cambiato tutto all’improvviso, non senza lasciare il segno.

De Biasi poteva essere ct dell'Italia
De Biasi (LaPresse) – Calciomercato.it

Ne è rimasto scottato Gianni De Biasi che rivela di essersi sentito ormai vicino ad essere l’allenatore dell’Italia, prima che le cose cambiassero: “Luciano Spalletti merita di stare dov’è – ha raccontato a ‘Radio Cusano’ -. Nel 2016 sono stato preso in considerazione per la Nazionale: pensavo fossi io il ct quando hanno scelto Ventura. Ho perso all’ultima curva e sono rimasto scottato”.

De Biasi va poi all’attacco: “Ognuno ha ambizioni, io non ho mai fatto parte di potentati. Potevo entrare in qualche situazione che mi avrebbe favorito a livello professionale, ma sono rimasto sempre fuori dai giochi di potere. Non lo dico qui per decente, ma mi erano state fatte offerte per far sì che oggi sarei ad allenare squadre importanti, ma non sono sceso a compromessi”.

De Biasi sulla Serie A: dall’Inter a Milan e Juve

Dopo questa parentesi sulla Nazionale, De Biasi commenta l’attuale Serie A e si sofferma sulle big: Inter, Milan e Juventus.

De Biasi attacca la Figc
Figc (LaPresse) – Calciomercato.it

L’allenatore spiega: “Il campionato è aperto, vedo grande equilibrio. Per me l’Inter è la favorita, probabilmente solo l’arrivare in finale di Champions, come lo scorso anno, potrebbe ‘danneggiare’ il corso del campionato. Due anni fa ha buttato all’ortiche un campionato, ora ha tanta qualità e personalità, e ci sono calciatori che possono risolvere la partita in ogni momento”.

De Biasi elogia anche Inzaghi e Pioli e affronta il tema Allegri: “Lo sport nazionale è criticare a priori qualsiasi situazione che un allenatore deve gestire. Max è una persona concreta – le sue dichiarazioni – non vende fumo e riesce ad arrivare all’obiettivo. Il problema principale è che si esalta chi arriva primo, chi vince la Champions: il lavoro però è anche ottimizzare i giocatori che si hanno a disposizione”.

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