In casa Lazio tiene banco la vicenda relativa al rinnovo di Mattia Zaccagni, il cui contratto attualmente scade il 30 giugno 2025
La Lazio vuole blindare Mattia Zaccagni: ne è certo l’agente del calciatore, Mario Giuffredi, intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare del futuro del suo assistito e non solo.
Nel corso del suo intervento ai microfoni di TvPlay, il procuratore sportivo Mario Giuffredi ha fatto il punto sulla situazione di alcuni suoi assistiti, uno su tutto il laziale Mattia Zaccagni il quale, secondo Giuffredi, “ha fornito delle ottime prestazioni” anche se “in questo momento sta venendo un po’ meno dal punto di vista realizzativo” dato che “l’anno scorso ha fatto 10 gol”. Giuffredi, però, non ha dubbi sul fatto che Zaccagni “che migliorerà lo score”.
Non è ancora il momento di parlare del rinnovo del contratto in scadenza nel 2025: “È argomento che non abbiamo più affrontato, Zaccagni dovrà fare il suo percorso e poi a giugno se Zaccagni avrà fatto un grande campionato i problemi non saranno nostri ma di altri”. Durante il suo intervento, Giuffredi ha parlato anche della recente partita tra Fiorentina e Juventus, giocata nonostante l’alluvione abbattutasi sulla Toscana: “Biraghi, Ranieri e Parisi erano notevolmente scossi. Tutti gli eventi sportivi dovevano essere fermati per mettere a disposizione le forze dell’ordine e i soccorsi dove ce n’è bisogno”.
Decreto crescita e non solo: parla Mario Giuffredi
A proposito di gestione del calcio, si è parlato anche di Decreto Crescita e Giuffredi non ha usato giri di parole: “Farei arrestare i politici che lo hanno ideato”. In particolar modo, secondo Giuffredi questo decreto “ha ammazzato i campionati” perché “gran parte dei club italiani sono propensi ad acquistare all’estero per motivi economici, non meritocratici”.
E ancora: “Negli anni Ottanta c’era la regola dei tre stranieri, il resto dovevano essere giocatori italiani e la nazionale era tra le più importanti”. Giuffredi sottolinea che all’epoca “il calcio italiano così andava alla grande”, questo perché “c’era la possibilità e tutti erano più incentivati ad usare gli italiani. Il nostro campionato è arrivato ai massimi livelli con tutti italiani, posso essere d’accordo su alcuni punti con Renzi, ma questa legge sta ammazzando il nostro calcio”.