Un anno dopo il Napoli si ritrova lontano dalla vetta in Serie A e con alcune certezze perse: il confronto tra Spalletti e Garcia spigato in numeri.
A pochi giorni dalla terza sosta per gli impegni delle Nazionali, il Napoli compie un piccolo passo falso in Champions League, pareggiando in casa contro l’Union Berlino. E’ un pareggio che sa tanto di 2 punti persi. I tedeschi non vincevano un match da agosto e avevano inanellato 12 sconfitte di fila in tutte le competizioni, fino alla gara al Maradona.
L’avventura di Rudi Garcia a Napoli si fa sempre più complessa. L’obiettivo minimo da raggiungere a breve termine è la qualificazione agli ottavi di Champions: basterà pareggiare contro il Braga alla sesta giornata, davanti al proprio pubblico.
E pensare che il girone dello scorso anno sembrava decisamente più equilibrato sulla carta. Invece, il Napoli è riuscito nell’impresa di tener testa al Liverpool e di arrivare anche primo del gruppo A con 15 punti e una sola sconfitta. Si sa, ogni stagione è una storia a sé. Ma appare difficile non confrontare la squadra di Spalletti con quella di Garcia, cambiate così poco a livello organico eppure così differenti in termini di risultati.
Garcia inchiodato dai dati: il suo Napoli ha 8 punti in meno dell’anno dello Scudetto
Nove vittorie, due pareggi e 0 sconfitte: un totale di 29 punti. E’ stato questo il bilancio del Napoli di Spalletti dopo le prime undici partite di campionato della passata stagione. E a dire il vero, la squadra stava facendo anche “peggio” rispetto quanto visto nella prima annata del tecnico toscano.
Infatti le prime undici giornate di Serie A 2021-22 vedevano Napoli e Milan in testa alla classifica con 31 punti: 10 vittorie ed un pareggio. Attualmente, invece, gli azzurri si ritrovano in zona Champions al quarto posto, con 21 punti raccolti in undici gare disputate. Una media di quasi 2 punti a partita. Hanno già perso due sfide (contro Lazio e Fiorentina) e ne hanno pareggiate tre. Pesano gli scarsi risultati al Diego Armando Maradona: solo due vittorie stagionali (compresa la Champions).
Interessante anche notare come sono cambiati i dati realizzativi della rosa partenopea. Nell’anno dello Scudetto, dopo 11 giornate, la squadra di Spalletti segnava 26 reti e ne subiva 9. Attualmente, con Garcia si segna leggermente di meno (24 marcature) e si subisce qualche gol in più (12 gol incassati). Se volessimo tornare ancora indietro nel tempo e rivedere i dati del primo anno di Spalletti, il paragone non regge: 23 gol segnati e solo 3 subiti. Insomma, l’impatto dell’allenatore di Certaldo è stato sin da subito importante e fondamentale nella costruzione del gioco, delle linee difensive, dell’equilibrio che poi si è visto l’anno successivo nonostante i numerosi acquisti e cambi in rosa.
Il mister francese attualmente recrimina le tante conclusioni effettuate (204) e la poca precisione. Il Napoli è primo per tiri tentati in Serie A, l’Inter è seconda con 183 conclusioni. Insomma, gli Azzurri devono essere più cinici. E chiaramente, c’è da migliorare ancora qualche aspetto difensivo. Al di là dei numeri che indicano qualche rete subita di troppo, sono i movimenti e la spregiudicatezza della linea a quattro disegnata dall’allenatore francese che non convincono. Il Napoli si prende troppi rischi, talvolta anche inutili. Come accaduto in occasione del gol dell’Union Berlino.