Di solito il giro di valzer partiva all’inizio di ogni nuovo anno. Difficilmente dopo tre mesi e mezzo di campionato. Stavolta si balla da fine novembre
Può succedere se Antonio Conte è a spasso, José Mourinho alla fine di un contratto sul quale i Friedkin se non hanno dato segnali finora difficilmente ne daranno. Stefano Pioli non ha un passo regolare, Maurizio Sarri va avanti in una sorta di “sotto tutela” e Walter Mazzarri è tornato a Napoli ma tutto fa pensare che sia a tempo. E Massimiliano Allegri sembra poter valutare un futuro altrove rispetto alla Juventus. Insomma, ce ne è di materiale per ragionare sugli scenari futuri: che vuol dire estate 2024, quindi… domani.
Il vento dell’Arabia soffia e soffia forte. Per Sarri, per Mou, per Allegri. Abbiamo preso coscienza con il fatto che in quell’emisfero è in atto un fermento rispetto al quale il potere dei petrodollari ci rende inermi. Possiamo solo contrapporre quello della tradizione occidentale in uno sport che ha costruito la sua gloria tra l’Europa e il Sudamerica. Ma sceicchi ed emiri, partiti dall’acquisizione dei club anche a casa nostra, hanno posto le basi per tentare di capovolgere le gerarchie, cosa che non era riuscita a statunitensi (ai quali evidentemente non interessava rompere un equilibrio costituito) e cinesi (partiti in tromba e poi un po’ frenati dallo stesso Governo). Dunque qualche voce sugli attuali tecnici di Lazio, Roma e Juventus è già trapelata. E c’è chi sostiene che Mourinho con gli arabi possa avere già un futuro apparecchiato.
Se Mourinho lascia viene da pensare che il target debba rimanere alto per quel che riguarda il nome di chi lo sostituirà in panchina. Ma la scelta, scandagliando i top, non sembra facile. Esiste però un nome in forte ascesa che potrebbe creare consenso: è Thiago Motta, il tecnico del Bologna che ora divide il quinto posto proprio con José Mourinho, suo maestro all’Inter e al tempo del triplete. Motta ha personalità, quadratura mentale e tecnica, il suo Bologna è organizzato e gioca bene. E nel suo futuro c’è una sorta di porta sempre aperta verso il Psg, dove ha chiuso la carriera di calciatore e iniziato quella da tecnico nel settore giovanile. La Roma può infilarsi nello spiffero e proporgli quel penultimo passaggio. Ed è facile pensare che – se non fosse ancora accaduto di certo succederà – se Thiago parlasse con Mourinho verrebbe certamente spinto in questa direzione. Vogliamo andare oltre? Probabilmente quella che vi stiamo raccontando è più (o molto più) di una congettura. E’ un percorso su chi si cominciano a porre le basi per capirne la fattibilità. E forse un sussurro di Mou spingerebbe l’allenatore del Bologna, che conosce bene, più verso Trigoria che in direzione Milan, il club che pure, progettando il futuro, sta pensando al brasiliano. Ma prima va deciso il futuro di Mou: un destino ancora da scrivere, considerando che il portoghese punta a rinnovare con il club giallorosso.
Calciomercato Juve, il futuro di Allegri e quello di Conte
E Allegri? Partiamo dalla Juve, perché il discorso cammina in modo parallelo. I segnali di Antonio Conte verso il vecchio amore cominciano a farsi sempre più forti e questo induce a tenerli nella giusta considerazione in chiave futura. Senza mezzi termini: Conte può tornare alla Juve, può essere l’allenatore bianconero nella prossima stagione.
Certo, bisogna capire di quale Juve: quella che Allegri ha portato a lottare con l’Inter per il titolo, ha dentro Cambiaso, McKennie, Nicolussi Caviglia, Huijsen, Iling-Junior, Miretti. Chi resterebbe di questi giovani di belle speranze? Viene da pensare che la squadra di Conte dovrebbe avere altri protagonisti. E Max Allegri? Potrebbe pensare di chiudere il suo secondo percorso in bianconero: perché questo sia bisognerà anche capire come si chiuderà questa stagione. Non bisogna escludere che, per quanto navigato e scanzonato, il tecnico livornese abbia accantonato ma non dimenticato certe critiche feroci e gli #allegriout che tendevano a farlo passare come bollito: una deriva davvero poco rispettosa non solo della storia, ma evidentemente anche del percorso che è stato ricostruito e di cui ora si colgono i frutti che la stagione senza coppe potrebbe far lievitare. Sussurri da registrare spingerebbero Max verso Napoli, da Aurelio De Laurentiis, a cui proprio Conte ha detto no un mese e mezzo fa. Oppure, la solita Arabia che non si nega a nessuno
Soffia il vento e il mare si agita: facile immaginare che da qui alla fine le voci si possano moltiplicare e accavallare. I protagonisti sono indubbiamente grandi firme delle panchine della nostra Serie A. Tra cambi di maglia e ritorni il puzzle è davvero avvincente. E per capire quale sarà il posto giusto di ogni tessera bisogna solo avere un po’ di pazienza