Dura analisi di Mourinho dopo Servette-Roma con l’allenatore portoghese che ha accusato di superficialità i calciatori
Punta il dito contro i calciatori José Mourinho. Dopo Servette-Roma, il tecnico portoghese ha lanciato accuse pesanti ad alcuni dei propri giocatori, accusati di superficialità.
Lo ‘Special One’ a ‘Sky’ ha commentato così la partita: “Occasioni sono un peccato, così come l’atteggiamento del secondo tempo. Siamo stati superficiali nell’interpretare questi momenti della partita. Ci sono giocatori che hanno perso questa opportunità, non parlo solo di Aouar. Ci sono anche giocatori che sono partiti dalla panchina: in campionato chi parte dalla panchina ha una buona concentrazione, in queste partite gente che non è abituata a stare in panchina ed entra con un atteggiamento non giusto. Non è un dramma giocare un playoff, anche se è difficile”.
OPPORTUNITÀ PERSA – “È un’opportunità persa per qualche giocatore. Non capisco questa cosa: ho giocato 150 partite di Champions, che sono molto più importantI di queste, e la motivazione per giocare queste partite è altissima. C’è gente che non ha grande storia in Europa, che gioca queste partite in maniera superficiale. C’è gente che sta sempre lì come concentrazione per 90 minuti e altri che affrontano i match in modo superficiale”.
Mourinho contro i calciatori: “Nessuno mi chieda di giocare di più”
Mourinho nel corso del suo intervento continua ad analizzare la partita e soprattutto l’atteggiamento della sua squadra.
CRISTANTE E PAREDES – “Cristante è un grande esempio, Paredes ha fatto una grande partita molto seria, un campione del mondo ha giocato senza superficialità. E poi c’è gente che ha giocato con superficialità. Qualcuno pagherà? Guardiola può far pagare che non gli sta bene uno lo manda via e arriva un altro. Qui c’è da continuare a lavorare, a martellare”.
Mourinho continua: “Abbiamo gente che è superficiale, che ha perso la voce quando doveva dire sono qua, voglio giocare. Se qualcuno bussa al mio ufficio e mi dice che vuole giocare di più, gioca di più quando gli altri sono morti. La gente che risponde è sempre la stessa”.