Le dichiarazioni del tecnico della Roma alla vigilia della sfida con la Fiorentina valevole per la quindicesima giornata di Serie A
La Roma non vuole fermarsi. Vincendo anche domani contro la Fiorentina, i giallorossi consoliderebbero il piazzamento Champions staccandosi di tre lunghezze dal Napoli sconfitto ieri dalla Juve e di quattro dagli stessi viola di Italiano.
Mourinho parla alla vigilia del match in programma all’Olimpico alle ore 20.45, diretta testuale qui su Calciomercato.it.
Sono tutti recuperati a parte Kumbulla e Smalling? “È stata una buona settimana, abbiamo lavorato bene a intensità alta. Per Smalling niente, non c’è nessuna evoluzione. Kumbulla si allena con noi, con delle limitazioni, se tutto va bene non dico che è a disposizione totale ma può aiutare dalla panchina per 10-15 minuti. Magari col Napoli o per la prima del 2024. Poi Sanches e Pellegrini hanno avuto una buona settimana di lavoro. Era da tanto che non si lavorava con tutta la squadra insieme, è stata una buona settimana”.
Sulla Fiorentina. “Squadra con la rosa di qualità, ha una grande rosa, ha vinto col Parma senza tanti titolari. Ottima squadra con identità propria, gioca con gli stessi nostri obiettivi in campionato e la classifica lo dimostra. Mi aspetto una classifica molto difficile”.
Cosa si aspetta dalla Giustizia Sportiva? “Mi aspetto giustizia. Non è stato un problema per me, la mia vita qui a Roma è il lavoro. Mi sono presentato spontaneamente e anche felice. Perché il signor Chiné mi ha dato l’opportunità, con tutta la naturalità e franchezza di dire quello che potevo dirgli. Non ho mai offeso l’arbitro, non ho mai messo in dubbio la qualità dell’arbitro. Il fatto di utilizzare quell’espressione lì mi sembra normale perché la utilizzo anche quando parlo di me stesso, anche in contesti sociali oltre che di lavoro. È stata capita nel modo che non era quello che volevo esprimere. L’arbitro ha dimostrato di avere capacità per dirigere quella partita e dopo l’ho anche detto. Non riesco a trovare nessun tipo di problema. Questo di base ho spiegato al procuratore federale e mi aspetto giustizia. Berardi? Se il Sassuolo si è arrabbiato è un problema suo. È un problema di personalità, quando mi hanno trovato lì prima e dopo la partita, perché non l’hanno detto direttamente a me. Perché mi salutano con cordialità, con un grande sorriso? E poi il giorno dopo dicono alla stampa che non erano contenti delle mie dichiarazioni. Per me è una questione di dignità, se non sono contento di qualcosa lo dico all’avversario quando mi trovo durante la partita o dopo. Non è successo. Io quello che ho detto ho il diritto di dirlo e anche il dovere. Perché uno che è allenatore di alto livello da 20 anni ha anche il dovere di difendere il calcio. Quella cosa aveva solo l’intenzione di difendere il calcio, perché ci sono cose nel terreno di gioco che non possono succedere e invece succedono tante volte, spesso, settimana dopo settimana”.
Prima di Sassuolo-Roma Pinto l’ha difesa strenuamente: quanto le ha fatto piacere? Segnale positivo per il futuro? “Per me Pinto è la Roma. Quando parla lui parla la Roma, la vedo così. Non parla a titolo individuale. Non mi aspetto il sostegno della società quando sbaglio, da nessuno, ma quando le mie parole sono assolutamente normali ed equilibrate mi ha fatto piacere che la società ha detto ‘siamo qui’. Mi ha dato stabilità emozionale per quella partita”.
Le hanno contestato anche la frase sul fatto che Mancini avrebbe preso sicuramente un giallo dopo 10 minuti? “Penso che non posso neanche parlare di cosa è successo. Sono andato col direttore Pinto e con l’avvocato Conte. Abbiamo incontrato Chiné, abbiamo parlato e mi fermo qui. Non mi sento comodo a parlarne”.
Aureliano, Maresca e Rapuano hanno avuto diversi problemi con Mourinho e la Roma in questi anni: per domani si sente tranquillo? “Noi allenatori non dobbiamo parlare degli arbitri prima della partita. È una riflessione che ho fatto da solo e che io ho condivido con il procuratore. Prima della partita non dobbiamo parlare degli arbitri. Dopo possiamo essere più o meno felici, criticare o meno. Ma prima della partita dobbiamo partire dal principio che gli arbitri vogliono fare bene e lasciarli tranquilli”.
Qual è il suo futuro e il rapporto con la proprietà? Se oggi le offrissero il rinnovo lo firmerebbe? “Non è successo e non mi piace parlare di cose ipotetiche e che non sono successe. Se quella vicinanza e sostegno mi ha fatto piacere è ovvio, do tutto per la Roma e anche se sbaglio mi piace che si riconosca che io faccia di tutto per fare il bene della società. Oggi non è un segreto che sono qui il boss e due dei suoi figli, siamo stati insieme e abbiamo parlato. Il rapporto è positivo. Se mi chiedi se abbiamo parlato del rinnovo o del mio contratto la risposta è no”.
Pellegrini e Sanches disponibili per il primo minuto? “Abbiamo bisogno di tutti. La nostra rosa tutta insieme senza infortuni in un momento di forma è forte, mi dà diverse opzioni e mi fa aiutare la squadra durante la partite con diverse soluzioni. A centrocampo le opzioni sono tante, anche con la crescita di Bove che non è più il ragazzino che entrava gli ultimi 10 minuti. Abbiamo le opzioni che quando non c’è Sanches, Pellegrini o Paredes non ci sono drammi perché abbiamo soluzioni. Certo che avere tutti a disposizione è importante. Domani abbiamo Paredes, Cristante, Bove, Sanches, Pellegrini, Aouar. Renato è migliorato, controlliamo il carico di lavoro, manca qualcosa perché arrivi all’intensità massima. Lorenzo ha fatto una settimana ottima. Ci sono tante partite importanti, poi a gennaio subito la coppa, abbiamo bisogno di tutti, la nostra difficoltà ovvia è dietro con i centrali. Ndicka parte e sarà ancora più difficile”.