Il Milan deve fare i conti con nuovi infortuni, che possono cambiare il mercato. La situazione dopo lo stop del centrocampista italiano
La priorità del Milan resta l’acquisto di almeno un difensore. Gli stop di Pierre Kalulu e Malick Thiaw sono ancora lunghi e le condizioni fisiche di Simon Kjaer, rientrato domenica quasi due mesi di stop, non fanno dormire sonni tranquilli a Stefano Pioli.
L’operazione più semplice da concludere è certamente quella che vedrebbe il rientro alla base di Gabbia, con sei mesi d’anticipo dal Villarreal, ma attenzione anche ad altre opportunità, che possono arrivare dalla Premier League. Kelly resta il profilo preferito, ma il Bournemouth non lo cede a gennaio. Piace tanto anche Kiwior, ma fino a questo momento l’Arsenal non ha aperto alla cessione in prestito con diritto di riscatto. Si valutano così altre ipotesi come Lenglet e Badiashile, con le medesime formule.
Milan, ansia a centrocampo: la situazione a gennaio
In queste ore, però, si stanno facendo altre valutazioni, in altri ruoli. C’è da fare i conti, infatti, con un altro possibile lungo stop, quello relativo a Tommaso Pobega.
L’italiano se dovesse finire sotto i ferri starebbe fuori tanto tempo e a centrocampo, il Milan rischia di rimanere con gli uomini contati. A gennaio, infatti, Ismael Bennacer potrebbe prendere parte alla Coppa d’Africa con la sua Algeria.
C’è inoltre da fare i conti con Rade Krunic, finito ai margini del gruppo. Il Milan è ancora in attesa dell’offerta del Fenerbahce, che deve essere di almeno 5-6 milioni di euro, ma a questo punto non è da escludere che la sua partenza venga rinviata. E’ evidente però che debbano però esserci i presupposti per far si che il bosniaco torni utile al Diavolo. Se l’addio dovesse essere inevitabile, servirebbe mettere le mani su un nuovo mediano. Difficile che si possa prendere Ouedraogo già a gennaio. Il giocatore continua ad essere un obiettivo, ma per l’estate. Attenzione, dunque, alle opportunità che potrebbero arrivare ancora una volta dalla Premier League, dove gli esuberi non mancano di certo, tra Londra e Manchester.