Le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa dopo Lazio-Frosinone, segnata dalla rimonta in due minuti firmata Castellanos-Isaksen
Un grosso sospiro di sollievo. Questo è stata la serata dell’Olimpico per la Lazio, che stava letteralmente vedendo i fantasmi dopo il rigore trasformato da Soule. Invece i biancocelesti hanno trovato un uno-due clamoroso che ha ribaltato la partita, chiusa poi da Patric.
Per la Lazio è la seconda vittoria consecutiva, fondamentale nella corsa Champions perché vale l’accorcio sul Napoli che ora è a 1 punto di distanza. La classifica resta deficitaria, ma chiudere il 2023 con tre punti così cambia sicuramente l’umore della squadra. In conferenza stampa dopo il match ha parlato Maurizio Sarri: “La squadra ha fatto una buona partita e anche nel primo tempo l’avevamo fatta. Andare sotto era una bestemmia, ci siamo andati. Un arbitro più esperto fischiava fallo del difensore e non si faceva tirare dentro in quella storia. Lo stadio ci ha aiutati invece di fischiarci e questo ha aiutato anche la reazione della squadra. Dopo il gol c’è stato un piccolo contraccolpo, poi dopo il pareggio siamo saltati addosso all’avversario in maniera feroce. Castellanos? Soffriva la mancanza del gol. Ha fatto una partita discreta, poi è diventato un altro dopo il gol. Non parlerei di un carattere fragile, ma sensibile. Rovella ha fatto bene, ha un dinamismo straordinario ma lo spreca. Con più senso della posizione lo metterebbe più a disposizione, è in evoluzione ma ha margine”.
“L’anno scorso senza Lazzari, Immobile, Luis Alberto e Milinkovic era difficile pensare di vincere una partita. A livello di rosa siamo più competitivi, negli 11 forse no. Ci sono giocatori che stanno rendendo molto meno rispetto all’anno scorso”.
Sarri: “Pronto a chiedere un interno di centrocampo. Felipe Anderson aveva lo sguardo perso nel vuoto”
Sarri continua: “Rovella interno? Centrocampista sul mercato centrale o mezzala offensiva? Vediamo prima di fare valutazioni logiche. Il primo controllo di Luis Alberto sarà un momento in cui le idee saranno più chiare, le convocazioni del Giappone e poi vediamo. Se questi responsi non sono positivi, la richiesta sarà di un interno. Il vertice basso è un ruolo di alta specializzazione, bisogna giocarci tante partite. Le necessità della squadra vanno davanti a tutti, se c’è emergenza può farlo”.
Poi Sarri parla di Felipe Anderson e del suo periodo molto negativo: “Non mi importa che è a scadenza, è un problema suo. L’ho fatto giocare perché ha fatto allenamenti di alto livello, ieri era strabordante. Ha fatto due errori, guardandolo negli occhi aveva lo sguardo perso nel vuoto. Pur con tutta la stima sono dovuto intervenire”.