Vigilia di Roma-Atalanta, Josè Mourinho parla in conferenza stampa: le dichiarazioni salienti del tecnico giallorosso in vista della gara di domani
Domani sera alle 20.45 la Roma di Josè Mourinho sarà di scena all’Olimpico per affrontare l’Atalanta di Gasperini in un big match da non fallire per risollevare subito la testa dopo il ko contro la Juventus.
Ad analizzare le tematiche più calde della gara ci pensa lo stesso Special One nella consueta conferenza stampa di vigilia.
Chi è recuperato per la partita di domani? “Nessuno. Si può dire Mancini disponibile per giocare, penso di sì, ma non è recuperato. Tutti gli altri già lo sappiamo. Smalling, Tammy, sono tutti a lungo termine. Si è infortunato anche Sanches, non c’è nessun altro che recupera. Una partita di alto livello con una grande squadra, ha tanti giocatori bravi, una partita difficile come tutte quelle che abbiamo avuto. Siamo in un periodo in cui il livello non si abbassa mai”.
Cosa dice su Huijsen? “Huijsen sappiamo chi è, un ragazzo di 18 anni con 10 minuti di Serie A. Ma è uno dei prospetti con più qualità a livello europeo a questo livello, sarà un grandissimo calciatore. La nostra situazione è difficile a tutti i livelli, senza dei giocatori e con le limitazioni del Financial Fair Play, quindi questa è stata la situazione per aiutare noi e lui a crescere. Non è un giocatore nostro ma della Juve”.
Sull’Atalanta. “Ha qualità, esperienza, opzioni, tanti anni con lo stesso allenatore, è tutto molto empatico, gioca a occhi chiusi e hanno gli interpreti ideali per quel modo di giocare. Due anni fa abbiamo vinto, l’anno scorso abbiamo perso ma con una delle partite più belle giocate da noi. Con loro è sempre complicato, ma noi siamo tosti e non siamo facili per nessun avversario. Troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà”.
Su Pinto e il prossimo ds. “Non è per me fare considerazioni su un direttore. Sono sempre molto rispettoso delle gerarchie, non sono nessuno per fare commenti sul lavoro di un superiore, anche se ho tanti anni di esperienza. Sono capace solo di dire che mi auguro per il direttore Pinto il meglio e lui lo sa, perché siamo amici. È stata una decisione sua che si deve rispettare. Io sarò sempre a tifare perché vada tutto bene per lui. Ma valutarlo non è corretto, è lui che deve valutare me. In futuro è la stessa cosa, io sono sotto la proprietà e non farò commenti. Se me lo chiedono internamente e c’è fiducia nella mia interpretazione, ovviamente se ne parla e do un’opinione. Ma pubblicamente mi rifiuto totalmente. Io rimango nel mio ruolo”.
Si è fatto delle domande sul perché non le hanno rinnovato ancora il contratto? “Sono tutte valutazioni vostre, ne scrivete voi. Non voglio entrare in queste cose. Mi sono fatto delle domande a me stesso, non mi sono però dato risposte ovvie, obiettive e chiare”.
Aggiornamenti su Smalling? “Non ce ne sono. Non spero di vederlo neanche di allenare con me a gennaio. Se succede per me è una sorpresa positiva, ma in questo momento non ci penso neanche a Smalling. Penso a Mancini che gioca o non gioca, si fa male, non si deve allenare per una settimana o due per tornare. Questi calciatori mi occupano i pensieri, sapere se Paredes può giocare domani o no, ha preso una botta incredibile con la Cremonese, non si è allenato, temevamo una frattura ma non c’è. Non penso a Smalling o Abraham. Huijsen dal punto di vista legale è disponibile per giocare. Ieri è arrivato in albergo, stamattina si è allenato un’oretta con la squadra, ha fatto una riunione con me per capire le nostre filosofie. Se mi chiedi se è pronto per giocare domani, dico che se deve giocare gioca. Ha grande fiducia in se stesso, autostima, tipica di chi ha potenziale anche se non ha esperienza. La prima con la Roma sarà anche un debutto in Serie A. Di difensori centrali per domani abbiamo solo Llorente, Mancini e Huijsen, poi cosa possiamo avere da Cristante, Celik e Kristensen lo vedremo domani”.
Sull’emergenza a centrocampo. “Ho un bel rapporto col tennis. Una volta ho parlato con uno dei più grandi della storia, uno di quei tre, lui mi diceva che sono poche le partite che gioca in stagione al 100% senza problemi e dolori. E parliamo di uno dei più grandi. Ieri parlano con un altro, un bravo giocatore, mi diceva che la stanchezza è solo mentale ma non fisica. Ma è anche fisica, è dura. Se dici ai centrocampisti che devono giocare 90 minuti con l’Atalanta, 90 o 120 con la Lazio, 90 col Milan. Per fortuna dopo c’è una settimana vuota dove possiamo recuperare, ma questo accumularsi è difficile. Lì davanti c’è Belotti, Azmoun, Dybala, El Shaarawy. Ma a centrocampo siamo in difficoltà, la Coppa d’Africa ci ha complicato la vita. L’infortunio interminabile di Smalling a livello personale mi rovina la stagione, non un periodo. Il fatto che Renato non è stato mai disponibile è un’altra situazione difficile. Pellegrini e Dybala che sono infortunati oggi o domani ok, ma tornano dopo 2-3 settimane. Ma iniziando da Smalling e passando per la Coppa d’Africa è difficile per noi. Lookman è in Coppa d’Africa ma ha Scamacca, Muriel, De Ketelaere, Miranchuk. Andiamo partita dopo partita con tutto quello che abbiamo, nella disponibilità fisica, lo stadio che spinge. Come dicevo è una partita dura, ma non è facile neanche per l’Atalanta, la Lazio e il Milan. Siamo difficili per tutti”.