Inizia il girone di ritorno per la Juventus. A Torino arriva il Sassuolo di Dionisi, unica squadra ad aver battuto i bianconeri nel corso di questa stagione, tra campionato e – chiaramente – Coppa Italia. Ultima sconfitta a Reggio Emilia per Allegri, ma la sua Juve non è più quella di prima
Sembra passata una vita da quella fragorosa caduta al Mapei Stadium. Uno “schiaffo” deciso sul volto della ‘Vecchia Signora’, che ha dato il là per il cambio di rotta che ha portato a ottimi risultati fino ad ora.
La Juventus questa sera accoglierà il Sassuolo tra le proprie mura dell’Allianz Stadium di Torino. I neroverdi non stanno attraversando un periodo particolarmente facile e sono in difficoltà dal punto di vista dei risultati, pur essendo tornati ala vittoria contro la Fiorentina dieci giorni fa. Il Sassuolo, in chiave Juve, è sinonimo di punto di partenza.
Era la sera del 23 settembre quando, presso il Mapei Stadium di Reggio Emilia, la Juventus usciva sconfitta per 4-2. Dapprima la papera di Woijciech Szczesny, poi l’autorete di Gatti nel finale. In mezzo, le montagne russe. Una serata matta e nefasta per i bianconeri che, a detta dello stesso mister Massimiliano Allegri hanno preso “un bello schiaffo”. Una sconfitta, la prima e l’ultima della stagione, che ha dato il là ad un cambio di rotta. La Juventus ha lavorato sui suoi punti deboli, trovando maggior equilibrio.
Dopo il Sassuolo, ben sei gare senza più subire gol, poi la rete contro il Cagliari. Ma il trend positivo è proseguito. Proponendo uno sguardo d’insieme, sono 14 le gare senza sconfitta, dopo quella sciagurata trasferta emiliana: ben 11 vittorie e soli tre pareggi. La Juve è scritto il segno “X” contro Atalanta, a Bergamo, Inter e Genoa. A queste, si vogliano aggiungere anche le due scoppiettanti vittorie di Coppa Italia, contro Salernitana e Frosinone.
Juventus, la crescita dopo il Sassuolo: equilibrio, gruppo e un attacco che deve fare di più
Maggior consapevolezza, un gruppo unito e un equilibrio all’interno del rettangolo verde. E tanti giocatori valorizzati, tra giovani e alcuni interpreti recuperati. E un aspetto su cui la Juve può ancora migliorare.
Dal Sassuolo, al Sassuolo. Un girone dopo, o quasi. In ogni caso, inizia la seconda metà di campionato per la ‘Vecchia Signora’, che è cresciuta e cambiata da quel – sembra lontanissimo – 23 settembre 2023. Una sconfitta fragorosa nelle proporzioni e negli episodi, con l’autogol di Federico Gatti come fotografia di una partita da cancellare il più in fretta possibile.
La Juventus, come ha precisato il suo tecnico Allegri, è cresciuta nella consapevolezza e lo ha fatto proprio dall’indomani di quella sconfitta. Il filotto descritto sopra permette di rappresentare bene com’è cambiata la Juve. Il cambiamento però passa dagli interpreti. Da settembre ad oggi, molti giocatori sono stati valorizzati e questo si ripercuote inevitabilmente nei risultati. E il gruppo bianconero, privo di prime donne, rema dalla stessa parte. Impressionanti i gironi di andata di Weston McKennie e Andrea Cambiaso, senza dimenticare il granitico Gleison Bremer e il sempre pronto all’uso Daniele Rugani. Solo per fare alcuni nomi, ma tanti sono i protagonisti: da Manuel Locatelli, giocatore “ombra” ma fondamentale… a Kenan Yildiz, astro nascente e valore aggiunto per la seconda parte di stagione.
A questa crescita, ci si aggiunga ancora un reparto offensivo che deve sicuramente migliorarsi (sono 29 i gol in campionato), da Dusan Vlahovic che sta trovando continuità , fino a Federico Chiesa che deve assolutamente incidere di più; passando per Arkadiusz Milik, che si è sbloccato, fino a Moise Kean stimato dal tecnico che – qualora non dovesse partire in questa finestra – è una soluzione in più lì davanti. Il margine di miglioramento c’è ed esiste, sopratutto dal punto di vista della produzione offensiva. Dal Sassuolo, al Sassuolo però la Juventus è cambiata e non è più quella di fine settembre. E ha intenzione di restare in scia dell’Inter, passando proprio per la vittoria stasera che vorrebbe dire -2 dalla vetta.