L’amministratore delegato ha ricordato il suo arrivo a Milano dopo gli anni trascorsi a Torino
La lotta attualmente in atto nel nostro campionato per il vertice della classifica, può essere vista come il derby personale di Beppe Marotta. L’attuale amministratore delegato dell’Inter, infatti, per anni ha ricoperto lo stesso ruolo con grandi successi anche alla Juventus.
Del suo passaggio da una rivale all’altra, il dirigente varesino ha parlato ai microfoni di ‘Wolf – Storie che contano’, podcast condotto da Fedez: “Quando sono arrivato all’Inter forse la tifoseria mi ha visto come un intruso o peggio, visto che provenivo dalla Juve. Nello sport, però, sono i risultati quelli che contano e, per merito e per fortuna, da quando sono arrivato all’Inter, sono arrivati buoni risultati. Quindi ora credo di essere simpatico a buona parte degli interisti”.
Il dirigente nerazzurro ancora una volta ha ribadito di voler intraprendere una carriera ‘politica’ una volta chiusa la sua avventura a livello di club: “Quando chiuderò la mia esperienza all’Inter voglio continuare a dedicarmi allo sport, ma in una dimensione diversa. Vorrei occuparmi dello sport come fenomeno sociale. In Italia non solo rispetto agli Usa, ma anche rispetto agli altri paesi europei, siamo molto indietro sia sulle strutture, sia sulla pratica dello sport di base. Voglio mettere a disposizione la mia esperienza perché i bambini e i ragazzi che vogliono giocare a calcio, e non solo, possano farlo gratuitamente in strutture adeguate”.
Marotta su Cristiano Ronaldo: “Non ha portato risultati sperati alla Juve”
Marotta ha poi chiarito i motivi che hanno spinto l’Inter, così come il Milan, a valutare strade alternative sulla questione stadio.
Questa la sua spiegazione: “San Siro va rispettato come icona, perché è stato un contenitore di grandissime emozioni, di passioni, rappresenta la storia. Ma bisogna guardare avanti. Purtroppo, gli interventi strutturali sugli stadi in Italia sono regolamentati da un’infinita serie di livelli burocratici e amministrativi, tanto che diventa impossibile realizzare qualsiasi cosa. Questa situazione ha fatto sì che le due società abbiano cercato altre strade”.
Infine, il dirigente è tornato sul tanto discusso approdo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, trasferimento da cui era nata la rottura totale con i bianconeri: “L’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juve non ha portato i risultati sperati. Diciamo che il suo apporto non ha corrisposto alle grandissime aspettative che c’erano per il suo arrivo”.