Il proprietario del Milan Gerry Cardinale ha parlato in una lunga intervista di tutti i temi rossoneri: la cessione agli arabi, lo stadio, la Superlega e la Serie A
Gerry Cardinale a ruota libera. Il proprietario del Milan ha parlato senza freni di tutti i suoi piani per il club rossonero a livello finanziario, gestionale e non solo. La questione è di grande attualità visto che tra gli argomenti c’è ovviamente anche la questione stadio, con la ristrutturazione di San Siro tornata a far capolino come soluzione dominante. Con delle prescrizione, certo, da parte dei due club.
Ma intanto le voci su un passaggio di proprietà da Cardinale agli arabi si sono fatte insistenti negli ultimi mesi e lo stesso numero uno di RedBird ha chiarito tutto con una lunga intervista a ‘Calcio e Finanza’: “Ho sempre creduto in un approccio agli investimenti che deve essere guidato dalla generazione di cassa e non dal semplice fatturato, e che deve essere guidato il più possibile da considerazioni non emotive. Devo però dire che l’unico caso in cui ogni tanto perdo questo approccio asettico è il Milan, dove la passione dei tifosi e l’importanza della squadra per tutti è qualcosa che non avevo mai sperimentato prima nello sport. Sono al Milan per restare a lungo e dipendesse da me starei qui per sempre. Quel che è vero, però, è che bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport. Siamo aperti a collaborare con potenziali partner che potrebbero unirsi a noi sia come sponsor che come partner nella costruzione del nuovo stadio, oppure come azionisti minoritari in qualità di partner a vero valore aggiunto, ma come ho detto non rinuncerò al controllo”.
Stadio Milan, Cardinale tra San Siro e San Donato: “Aperto anche a collaborare con l’Inter”
Nello specifico, si legge sul portale, Cardinale ritiene che vendere il Milan in questo momento sarebbe un pessimo affare visto che il calcio europeo, Inghilterra a parte, viene considerato in molti ambienti internazionali molto sottovalutato, in particolare la Serie A e lo stesso Milan. Per generare cassa il finanziere newyorkese Gerry Cardinale ritiene fondamentale il nuovo stadio, al netto di un bilancio finalmente chiuso in utile per la prima volta dopo 17 anni. L’obiettivo è generare un flow positivo fisso tra 50 e 100 milioni, che servono interamente per il mercato. E ovviamente l’intenzione è di crescere ogni anno un po’ di più a livello tecnico nei prossimi cinque anni, per poi arrivare allo stadio che dovrà portare il definitivo salto con una cifra da reinvestire sul mercato fino a 250 milioni.
Grande importanza quindi la riveste il nuovo stadio, per cui però non è ancora detta l’ultima parola: “Sono totalmente pronto a costruire da solo lo stadio del Milan, ma sono aperto a valutare anche altre opzioni, senza escludere una potenziale collaborazione con l’Inter”. Tra gli argomenti importanti per il futuro rossonero e non solo c’è anche la gestione della Lega Serie A: “Credo di poter fare del Milan il club numero uno e allo stesso tempo aiutare la Serie A a tornare competitiva. Anche perché nelle condizioni attuali l’unico modo per spingere stabilmente un club ai massimi livelli è anche quello di appartenere ad un campionato più forte anche come sistema. Non capisco perché in Italia appena qualcuno propone cose nuove si sente dire: ‘Mah, si è sempre fatto così!’ Capirei se le cose andassero bene e invece abbiamo un grosso gap da colmare. La mia esperienza e i miei rapporti con queste reti possono essere una risorsa che può essere di grande aiuto alla Serie A”.
Altro elemento di strettissima attualità è ovviamente anche la Superlega, di cui Cardinale parla così a ‘Calcio e Finanza’: “Credo che dovremmo operare nell’ambito della UEFA e dell’ECA (l’Associazione dei Club Europei, ndr), che meglio servono gli interessi del calcio in Europa. La Superlega, qualunque sia la sua forma attuale, non è qualcosa che riteniamo giusto per il Milan, la Serie A o il calcio europeo”.