La Juventus manca ancora una volta la vittoria e continua nel suo periodo di crisi: l’attacco a dirigenza, giocatori e allenatore
Niente da fare per la Juventus, che non riesce a trovare la vittoria neanche nel match casalingo contro l’Atalanta e nonostante il vantaggio maturato nella ripresa dopo le reti di Cambiaso e Milik.
La corsa Champions comunque non sembra in discussione per i bianconeri, anche se preoccupa e non poco il rendimento degli ultimi due mesi con una sola vittoria portata a casa in sette partite. Svanito il sogno scudetto, la compagine allenata da Massimiliano Allegri è stata sorpassata in classifica anche dal Milan al secondo posto. Il tecnico allo stadio e sui social divide i tifosi bianconeri e il rendimento sul terreno di gioco di diversi giocatori della ‘Vecchia Signora’ fa discutere gli addetti ai lavori. Una situazione preoccupante secondo il parere di Tony Damascelli: “È difficilissimo ricostruire la squadra, la Juve sta vivendo una situazione kafkiana. Il presidente e l’azionista di maggioranza sono sotto indagine, Allegri in campo ha una squadra scarsa – sottolinea il giornalista a ‘Radio Radio’ – Chi compra Chiesa a 6 milioni d’ingaggio o Vlahovic a 12 milioni? I giocatori della Juve sono invendibili”.
Damascelli in tackle: “Weah e Alcaraz due flop di Giuntoli”
La Juventus balla in difesa e gioca a sprazzi, senza riuscire a trovare la continuità di risultati della prima parte di campionato.
Damascelli prosegue nella sua analisi e punta il dito contro la dirigenza, allenatore e i singoli: “Anche ieri sono emerse le difficoltà di chi dovrebbe fare gioco in mezzo al campo. C’è l’equivoco Locatelli che purtroppo per la Juve si trascinerà anche l’anno prossimo: è un mezzo giocatore, sopravvalutato sia a livello di mercato che di resa in campo – chiosa il giornalista – Poi ci sono anche Weah e Alcaraz, i due flop clamorosi di Giuntoli: come biglietto da visita non è il massimo. Alcaraz è un giocatore che ha un costo, non è arrivato gratis e sul quale evidentemente non puoi investire. Poi non ho ancora capito le sostituzioni di Allegri a due-tre minuti dalla fine: mettere Yildiz dopo Alex Sandro è il mistero della fede”.