Il difensore dell’Inter ha negato di aver rivolto un insulto razzista al collega del Napoli. Ma la Procura federale ha aperto un procedimento
“Gli episodi di stampo razzista fanno clamorose solo quando riguardano la Serie A. Il problema è da affrontare alla base”. Così Luca Marelli, ex arbitro e talent arbitrale di Dazn, nella diretta Twitch di Tv Play in merito al ‘caso’ Acerbi-Juan Jesus che tiene banco da ieri sera.
“Non sa nessuno cosa sia successo veramente in campo tra Acerbi e Juan Jesus, altrimenti non si sarebbe attivata la Procura Federale – ha sottolineato Marelli – Per me nessuno è colpevole finché non ci sono prove concrete, quindi bisogna aspettare ulteriori accertamenti per capire cosa sia successo. Se uno va a cercare nelle categorie inferiori, questi sono episodi che purtroppo succedono frequentemente in prima categoria o nelle giovanili. Quello che conta è che si faccia una lotta feroce a un qualcosa che è diffuso in tutto il territorio”.
Acerbi ha negato di aver rivolto a Juan Jesus un insulto razzista, ma la Procura federale ha intanto aperto un procedimento e ascolterà entrambi nei prossimi giorni. Se venisse accertatato l’insulto di stampo razziale, il centrale interista rischierebbe – come conferma lo stesso Marelli – “minimo 10 giornate, come spiega il codice sportivo“.
“Da un punto di vista arbitrale la situazione finisce qui, visto che non ha sentito nulla. Da parte mia aspetto quelle che saranno le risultanza della Procura, la quale è un organismo troppe volte finito al centro delle polemiche ma che garantisce sempre serietà ”, conclude Marelli a Tv Play.