Il calcio dei club è in pausa, prima del rush finale. In questi giorni si sente odore di selezioni nazionali, tra amichevoli e sfide decisive per qualificazioni europee e Nations League. La Juventus ha salutato tredici interpreti, partiti per rispondere alla convocazione
Tra di loro ci sono i tre azzurri Cambiaso, Chiesa e Locatelli, chiamati da Spalletti per l’Italia, in vista delle amichevoli negli USA contro Venezuela e Ecuador. Tre giocatori che spiegano attraverso le loro proprie annate, le diverse letture della stagione della ‘Signora’.
La pausa delle nazionali arriva in momento tutt’altro che positivo per la Juventus. E impone una sosta forzata in casa bianconera. Sono sedici i giocatori chiamati a rappresentare il proprio paese in questo break internazionale. Tra questi, due in U21: Fabio Miretti per l’Italia e Samuel Iling-Junior per l’Inghilterra. Chi non è partito è Dusan Vlahovic, fermo per un problema alla schiena. Al contrario, è stato chiamato in extremis Bremer dalla nazionale del Brasile, per via dell’indisponibilità di Gabriel dell’Arsenal.
Per quanto riguarda gli interessi azzurri, oltre al già citato Miretti per la selezione di categoria, sono stati convocati dal ct Luciano per la sua Italia tre bianconeri: Andrea Cambiaso, Federico Chiesa e Manuel Locatelli. Per le sfide amichevoli contro Ecuador e Venezuela dunque solo tre juventini vestiranno la maglia azzurra. Il ’97, il ’98 e il 2000 rappresentano – un po’ allegoricamente – tre volti della stessa squadra. La Juve bella e in crescita, Cambiaso; la Juve che non ‘vorrei ma non posso’, Chiesa; e la Juve mediocre, Locatelli.
Juventus, quante stagioni in una: da Cambiaso a Locatelli, passando per Chiesa
Le convocazioni di Spalletti per la sua Italia strappano un sorriso dalle parti della Continassa e più in generale a tutti i tifosi bianconeri. Perchè i tre nomi inseriti nella lista azzurra sono Cambiaso, Chiesa e Locatelli, che rappresentano – singolarmente e insieme – la difficile lettura della stagione della Juventus.
Come un filo rosso, o meglio azzurro, che lega Juventus e Italia, le convocazioni di Spalletti offrono un assist importante per proporre un’analisi su quanto si è visto nella Juventus 23/24. Da un lato Federico Chiesa, che vive sempre questo dualismo tra maglia bianconera e della Nazionale. Nel club, in ogni caso, non è stata al momento ‘la stagione della rinascita’ tanto auspicata la scorsa estate. Ancora qualche problema fisico, unito a incomprensioni tattiche e a prestazioni sottotono, non hanno permesso a Chiesa di mettersi ‘al centro del villaggio’ bianconero. Lasciando lì appesi tutti i discorsi tra rinnovo e futuro. Un’annata da ‘vorrei, ma non posso’.
Si passi poi a Manuel Locatelli, che per via delle assenze di Nicolò Fagioli nella Juve e Sandro Tonali nell’Italia, si trova ad essere ancor di più punto di riferimento sia di Allegri, sia di Spalletti. Ormai regista designato, non prende quota la sua permanenza alla Juventus. Mai totalmente negativo, ma mai incisivo nelle scelte e nelle giocate. Si limita spesso al compitino, adagiandosi in una mediocrità di cui lui è il primo artefice. Può sicuramente dare di più, chissà che la cura azzurra possa dare nuova linfa per finale di stagione.
Delle ‘tre facce della medaglia’, quella più lieta ha il volto di Andrea Cambiaso, uno dei migliori interpreti della Juventus 23/24. Tanto da conquistarsi il posto con l’Italia. Il 2000 è cresciuto sotto Allegri dal punto di vista tattico e offre le dovute garanzie a Spalletti, che sa di poterlo ora impiegare sui due fronti laterali. Il valore tecnico è in crescita, così come quello di mercato. Dei tre bianconeri volati negli Stati Uniti alla guida di Spalletti, è sicuramente quello che rappresenta la ‘faccia più bella’ della stagione della Juventus.