Gianluigi Donnarumma è stato uno dei pochi a salvarsi contro il Venezuela. Il portiere sta vivendo un ottimo momento: sono i numeri a dirlo
Non è stata per nulla brillante la prova dell’Italia di Luciano Spalletti. Una nazionale sperimentale, che è andata in difficoltà anche contro il Venezuela.
Gli azzurri hanno addirittura rischiato di trovarsi sotto dopo soli tre minuti, ma ci ha pensato uno splendido Gianluigi Donnarumma a negare la gioia del gol, dal dischetto a Rondon. L’estremo difensore del Psg è stato indubbiamente uno dei pochi a salvarsi.
Ma sul portiere italiano nessuno ha alcun dubbio: “Donnarumma titolare della Nazionale? Sì assolutamente – afferma perentorio Sebastian Frey a TvPlay nel corso di Gol di Tacco -. Sta facendo una grande stagione con il PSG. Se ne parla troppo poco, le sue statistiche sono mostruose. Per me l’Italia può vantare un gruppo portieri veramente forte. Donnarummma, Meret, Vicario, Provedel, Di Gregorio, Carnesecchi, Falcone. Carnesecchi è veramente mostruoso, l’ho visto più volte in allenamento. E’ un ragazzo che ha bisogno di altre due anni di continuità per affermarsi ulteriormente”.
Sono i numeri a dirci che Donnarumma sta vivendo un’ottima stagione con la maglia del Psg. Il classe 1999, titolare indiscusso della squadra di Luis Enrique, ha disputato 33 partite, subendo meno di un gol a partita, 29. Sono ben 14 le volte, invece, che la porta è rimasta inviolata.
Donnarumma vs Maignan, stagioni a confronto
Donnarumma viene troppe volte messo in discussione. E’ vero che ci sono state partite in cui non ha brillato: ci sono stati, magari, degli errori, sia nel match di andata che di ritorno contro il Newcastle, ma è normale nell’arco di una stagione.
Ma tutti però si ricorderanno anche del grande match contro il Milan a San Siro: in un ambiente ostile, il classe 1999 ha dimostrato tutto il suo valore, ma non è stata certo l’unica sfida in cui lo ha fatto. Donnarumma è indubbiamente uno dei migliori portieri al mondo e anche su questo in pochi hanno dei dubbi.
Spesso l’estremo difensore italiano viene così accostato ad un altro grande numero uno, Mike Maignan. E’ praticamente naturale che ciò avvenga: il classe 1995 d’altronde ha raccolto la sua eredità al Milan, è cresciuto nel Psg e difende i pali di una big in nazionale, quella francese. Inoltre entrambi hanno contratto in scadenza nel 2026.
Mike Maignan, che in stagione non ha avuto particolari problemi fisici, rispetto alle passate, ha giocato 37 match in rossonero, subendo ben 46 gol, più di uno a partita. Come Donnarumma sono, invece, 14 i clean-sheet.
Mai come quest’anno, l’ex Lille, però, è finito nel mirino della critica: e dire che la stagione di Maignan era partita alla grande con interventi da top come contro l’Atalanta a Bergamo o contro il Genoa a Marassi, su tiro di Dragusin, prima dell’espulsione. Tutti si ricorderanno anche del super intervento su Banda a Lecce e di tante altre parate, ma nell’ultimo periodo, dopo l’episodio di razzismo qualcosa sembra essersi rotto.
Così sono arrivate diverse prove insufficienti: contro il Bologna sbaglia in occasione del gol di Zirkzee, ma non fa certo bene nemmeno con il Frosinone così come a Monza, quando è chiamato a raccogliere quattro volte il pallone in fondo al sacco. E poi c’è un dato che non è passato inosservato: undici rigori contro in stagione, nessuno neutralizzato. Ma mettere in discussione un estremo difensore come Maignan appare ingiusto. E’ un top del ruolo così come il collega Donnarumma.