È il bianconero che Allegri ha impiegato maggiormente in questa stagione: 2.604 minuti. Ma il suo futuro è in bilico, nonostante il fresco rinnovo
È costato una fortuna, con godimento finale per averlo strappato all’Inter, ma il campo ha detto che è stata in ogni caso un’operazione vincente.
In poco tempo Gleison Bremer è riuscito a prendersi la Juventus. Totalmente quest’anno, dove è stato assoluto protagonista specialmente nella prima parte di stagione. Se la squadra di Massimiliano Allegri non subiva quasi mai gol rompendo le scatole a Lautaro e soci, grandi meriti erano proprio del brasiliano. Non a caso un intoccabile per il tecnico, anzi l’intoccabile per eccellenza. Ad oggi è il bianconero che ha giocato di più: 2.604 minuti. Più addirittura del portiere titolare, Szczesny, in campo per 2.430′. Secondo è Locatelli, con 2.459.
Pagato 50 milioni bonus inclusi nell’estate di due anni fa, a fine dicembre scorso Bremer ha rinnovato con la Juve fino a giugno 2028. Cristiano Giuntoli lo ha blindato – anche per esigenze di ammortamento – tuttavia il futuro dell’ex granata potrebbe essere lontano da Torino e dall’Italia. In estate il Football director sarà chiamato di nuovo a far quadrare i conti e ad abbassare il monte stipendi, il più alto della Serie A con quasi 126 milioni, motivo per cui nessuno è e sarà incedibile. Tantomeno chi ha mercato a livello di top club, e su Bremer, che ha un ingaggio di quasi 10 milioni lordi, risultano esserci due-tre squadre di Premier. In particolare il Manchester United, pronto all’ennesima rivoluzione dopo che il boss di Ineos, Jim Ratcliffe, ha rivelato il 25% dei ‘Red Devils’.
Juventus, il Manchester United fa sul serio per Bremer
Diverse fonti britanniche sostengono che lo United faccia sul serio per il numero 3 della Juventus. Si parla di un possibile investimento sui 60 milioni di euro, cifra che potrebbe far vacillare Giuntoli e soci.
Il nuovo Ds dei ‘Red Devils’, Dan Ashworth sarebbe un grande estimatore del brasiliano. Che potrebbe essere il primo rinforzo per una difesa che quest’anno sta facendo acqua da tutte le parti (62 gol incassati), anche se poi i limiti della formazione di ten Hag – destinato all’addio a fine stagione – sono strutturali e non solo di un unico reparto.