Una violenta aggressione ha provocato l’addio immediato del calciatore: ha deciso di lasciare subito la squadra e la città
Il calcio italiano sta cercando di crescere e lo dimostra anche il ranking, che con ogni probabilità permetterà a cinque squadre di Serie A di qualificarsi per la prossima Champions League – potrebbero essere anche di più, ma dipende dalle coppe europee.
Il movimento andrà avanti, nonostante molti soldi in meno rispetto agli inglesi, per esempio, e grazie a consapevolezze tattiche molto importanti, che ci caratterizzano praticamente da sempre. Uno dei principali problemi da fronteggiare per riuscire a migliorare, però, è la violenza. E non stiamo parlando dell’agonismo che permette ai club di vincere le partite, quanto di aggressioni verbali e fisiche che sono totalmente da condannare.
Nelle serie minori, il fenomeno è ancora più ampio e lo dimostra anche quanto successo nelle fila dell’US Bitonto. Stiamo parlando di un club del girone H di Serie D, che negli ultimi giorni è stata sconvolto da quanto accaduto a un suo tesserato. Il nome del calciatore vittima di bruttissimo episodio è Assane Diame, portiere di 20 anni.
Viene aggredito e decide di lasciare la città: Serie D sotto shock
Dopo la trasferta di Rotonda, una decina di persone con il volto coperto sono riuscite a salire sul pullman del Bitonto e se la sono presa con i calciatori della squadra. Uno dei più colpiti è stato proprio Diame, che si era reso protagonista di un brutto errore in occasione del primo gol del club di casa.
Il clima non era proprio nei migliori, insomma, e l’episodio di violenza ha subito lasciato il segno sul giovane ragazzo senegalese, che ha scelto, ancora sotto shock, di lasciare la squadra e la città, almeno secondo quanto riporta la ‘Gazzetta del Mezzogiorno’. Quindi, al momento non si trova più a Bitonto e non si sa se tornerà mai. Di certo, a dispetto degli errori, certi episodi sono totalmente da condannare e rappresentano il male del calcio italiano.