Lorenzo Pellegrini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Milan, offrendo tantissimi spunti dal mister De Rossi al suo legame con i giallorossi
Lorenzo Pellegrini ha parlato alla vigilia della sfida tra Roma e Milan, che deciderà chi approderà in semifinale di Europa League. Dopo 1-0 giallorosso di San Siro, sarà un match assolutamente vibrante.
Il capitano della Roma, accanto a Daniele De Rossi, ha parlato a cuore aperto. Ecco tutte le sue dichiarazioni:
Il mio silenzio? “Son cose che decidiamo insieme alla società, c’è stato un momento particolare dove all’inizio della stagione ho subito questi due infortuni e abbiamo convenuto di concentrarci sulla mia saluta fisica e mentale. È stata una cosa normale, in una stagione può succedere che non ci presentiamo ai microfoni. Io però sono stato sempre presente con tutti i miei compagni e per la Roma, è quello che più mi interessa. Questa è una partita bellissima da giocare, un calciatore inizia a giocare per arrivare in uno stadio con 70mila persone che ti incitano e ti vogliono bene e ti spingono a dare qualcosa in più. Il Milan verrà per passare il turno, ma anche noi vogliamo. Abbiamo fatto un’ottima partita a Milano, si può replicarla e anzi fare ancora meglio”.
Roma e Real le uniche che hanno fatto quattro semifinali europee negli ultimi anni, la mentalità è quella di vincere sempre? “Questo è quello che ci vuole trasmettere il mister. Ma lui ne parlava perché queste sono partite importanti, si pensa magari che certe partite siano meno importanti perché non di cartello o di campionato, ma invece queste sono quelle che ti permettono di giocare poi contro le squadre che vogliamo affrontare l’anno dopo. Si tratta di un discorso di mentalità in generale, è un discorso di testa. Bisogna giocare con le altre squadre anche col Milan, anche se sembra meno importante fuori per noi deve essere allo stesso livello. Il mister ci può dare tanto, negli ultimi anni abbiamo fatto percorsi incredibili in Europa ma siamo mancati in Europa e non deve succedere alla Roma. Siamo una squadra importante, dobbiamo fare le competizioni più importanti per giocare contro squadre con cui meritiamo di giocare. L’obiettivo è portare la Roma dove deve essere”.
Ti vedi a vita alla Roma? “Qui sono a casa mia. Per me è una sfida tutti i giorni, devi meritarti di portare questa maglia. Per me la fascia di capitano è un onore e un orgoglio incredibile, mai avrei pensato che la mia carriera di avrebbe portato a questo dono così grande. Ma la fascia e la maglia della Roma va portata 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno, non solo la domenica. Per me è tutto un sogno, essere qui accanto al mister che ora è il nostro grande mister. Sono contento, mi vivo il momento come giusto che sia sapendo che devo meritarmi lo scudetto che ho sul petto”.
Come ti senti? “A livello calcistico mi sento bene, qualche mese fa se ci avessero detto quando è arrivato il mister quello che sta succedendo saremmo stati tutti contenti. Per me la Roma ha iniziato un percorso che sta funzionando, c’è tanto da lavorare e migliorare. Per me è il percorso giusto e la strada giusta. A livello calcistico sono contento, non mi accontento perché non abbiamo ancora raggiunto nessuno degli obiettivi che abbiamo in testa. Presto per sentirsi soddisfatti. Dobbiamo essere entusiasti di quello che facciamo ma mai appagati. Si può fare tanto bene, lavorare forte, si può creare un percorso che ci porti a essere felici”.
Sul periodo non buon con i tifosi e su alcune vicenda extra-campo relative a qualche mese fa che lo hanno coinvolto. “Voglio rispondere senza rispondere. Io sono qui dentro sono quello che vedete e che tutti vedono. Tante persone mi dicono che apprezzano la mia trasparenza e in più qui dentro, come ho avuto modo di capire, ho un ruolo importante. Non perché voglia essere importante per gli altri, ma perché lo è per me. Non è legarsi la fascetta in campo la domenica ma è tanto altro. Mi sento di dire che alla Roma non mancherei mai di rispetto, mi ha dato tutta la mia vita. Quello che ho fatto e farò sarà sempre per il bene della Roma, sempre, sempre”.
Cosa ti ha lasciato De Rossi rispetto ad altri? “Ogni allenatore ti lascia delle cose che ti rimangono per sempre. Col mister c’era già un rapporto, poi quando uno è giocatore e l’altro è allenatore si pensa a fare il bene della squadra in un senso o nell’altro. Il mister mi ha stupito sotto tanti punti di vista. L’ho sempre reputato una persona e un professionista che sarebbe arrivato a fare l’allenatore, ho sempre avuto questa convinzione, non un allenatore normale ma uno che rivoluziona, che chiedono tutti. Ma non mi aspettavo che fosse già così preparato. Sono rimasto inizialmente stupito, ora un po’ meno. Siamo molto contenti ed entusiasti, prepariamo bene le partite. Dire che ci fidiamo è poco, ma ci butteremmo in mezzo a un fosso col fuoco per quello che ci dice lui. Penso è la cosa più importante per un allenatore, trasmettere quello che vuole”.