Juventus, il futuro di Max Allegri continua a tenere banco. La rivelazione che cambia le carte in tavola e spiega i termini dell’addio del tecnico livornese
Che Max Allegri sia sempre più lontano dall’essere confermato come l’allenatore della Juventus anche per la prossima stagione non è di certo una novità . Nonostante sia legato ai bianconeri da un contratto in scadenza nel 2025, il tecnico livornese – salvo clamorosi colpi di scena – dovrebbe fare le valigie al termine del campionato.
Sebbene Cristiano Giuntoli in tempi e in modi diversi abbia provato a stemperare le voci relative al futuro di Allegri, la sensazione è che il football director bianconero abbia già le idee molto chiare sui prossimi sviluppi della panchina della Juventus. La candidatura di Thiago Motta ha orami definitivamente preso quota e tanti indizi lasciano presagire un ribaltone in seno alla guida tecnica. Resta da capire, semmai, il modo con cui Allegri e la Juventus si separeranno. Rispetto alla fine dello scorso campionato, ‘rapporti di forza’ e ‘clima’ sono diametralmente cambiati. Ciò che on è mutato, semmai, è il diffuso malcontento dei tifosi della “Vecchia Signora”, che dopo una prima parte di campionato esaltante si aspettavano un prosieguo diverso di stagione.
Juventus, Allegri sempre più solo: “Ecco il malassero percepito”
Intervenuto nel corso della diretta Twitch di Juventibus, Matteo Caronni ha toccato diversi argomenti, ponendo l’accento anche sul ruolo che avrebbe avuto un certo tipo di stampa nell’orientare dei giudizi su Allegri. Ecco quanto riferito sull’argomento da Caronni:
“Allegri si aspettava di essere attaccato di meno. Anche stavolta, nel momento di difficoltà , una parte della società (che non è Giuntoli) ha remato contro e aizzato un certo tipo di stampa. Il tifo Juve è polarizzante: o sei Allegri o contro. Se lo scorso anno era sicuro di restare e di rispettare il contratto, l’atteggiamento quest’anno credo che non sarà lo stesso. Vuole anche lui un po’ liberarsene. La società non ha ancora deciso, ma è normale che abbia un piano B. Il malassero percepito non è quello della stampa, ma il fatto che gli fanno la guerra in casa”.