Intervista esclusiva a Daniele Gastaldello, ex calciatore di Gasperini ed ex Juventus, di recente in visita al JHotel per un confronto con Allegri
La finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus si avvicina sempre più. Da una parte Gian Piero Gasperini, dall’altra Massimiliano Allegri. Due allenatori che stanno vivendo momenti completamente opposti.
Noi di Calciomercato.it abbiamo voluto analizzare i due mister di Atalanta e Juventus con un altro giovane allenatore ed ex allievo di Gian Piero Gasperini, nonché ex Juventus Primavera: Daniele Gastaldello. Tra l’altro, di recente l’ex difensore è stato anche ospite nella sede sportiva della Juventus perché corsista UEFA Pro e ha avuto modo di incontrare Massimiliano Allegri e vedere un paio di allenamenti dei bianconeri. Un privilegio vissuto assieme ad Alex Del Piero e che ha permesso a Gastaldello di cambiare idea su mister Allegri.
Gastaldello, il Bologna non è solo Thiago Motta: “Sartori è l’artefice”
Daniele Gastaldello, lei era nella rosa della Juventus Primavera del 2003, con cui hai partecipato alla Viareggio Cup. Hai avuto Gasperini allenatore, che ricordi ha del mister?
“L’esperienza con Gasperini fu molto bella. Trovai un allenatore che nel corso degli anni ha dimostrato il suo valore. Ha portato al calcio una grande rivoluzione e tanti allenatori l’hanno seguito e hanno riproposto ciò che faceva già nel 2003”
Dopo l’esperienza con Gasperini, ha più rivisto quel tipo di lavoro nel corso della sua carriera?
“A livello tattico Gasperini è stato all’avanguardia. Ha portato questo modo di giocare per primo. Non è stato un inventore, ma quello che è arrivato per primo e poi tanti l’hanno seguito. Per quanto riguarda il lavoro, con il passare degli anni e con i mezzi tecnologici di oggi, bene o male tutte le società hanno gli strumenti per capire che lavoro fare”.
Nel percorso da allenatore che sta facendo, prende ispirazione anche da Gasperini?
“Per un giocatore che si approccia alla carriera da allenatore, credo che tutti i mister avuti in passato lasciano qualcosa. Ognuno di noi ha un credo, un modo di giocare, il suo modo di pensare il calcio. Un allenatore in particolare? Sinisa Mihajlovic mi ha lasciato molto dal punto di vista umano, è stata una persona straordinaria”.
Lei ha incontrato di recente Massimiliano Allegri: c’è qualcosa che l’ha sorpreso in lui? Studia il calcio di Allegri, c’è qualcosa che le interessa particolarmente?
“Non ho mai avuto Allegri come allenatore, sempre avuto da avversario. Ho avuto la fortuna di vedere due allenamenti della Juve e di parlare con lui. Ho capito che se Allegri da tanti anni è in una grande squadra vuol dire che se lo merita, che è bravo. Parlandoci ho capito questo. Si è messo al nostro livello durante l’appuntamento, si è aperto e ha parlato di tutto. Ho capito perché da tanti anni allena ad altissimi livelli. Prima di incontrarlo avevo altri pensieri, perché non lo conoscevo. Mi ero fatto delle idee, dei pensieri, che sono spariti dal momento che l’ho conosciuto di persona. Mi ha fatto una grande impressione, sono contento”.
E’ stato anche al Bologna, qualificato in Champions League. Per certi versi, anche con la Sampdoria ha vissuto un momento analogo, qualificandosi ai preliminari di Champions. Cosa ha pensato guardando quelle immagini di Bologna in festa?
“Non paragonerei l’annata alla Samp e questa del Bologna. Ho vissuto a Bologna per tre anni, ho provato grande affetto e sono strafelice per tutte quelle persone che stanno vivendo quella gioia, se lo meritano perché so come lavorano e quanto ci tengono. Non la vivevano da tanto tempo e sono molto contento per loro. Spero che non si fermino qui. Il Bologna a mio avviso può restare a questo livello. Non è frutto del caso”.
Vista la stagione del Bologna, quanti meriti ha Thiago Motta?
“Il merito di quando si vince è di tutti quanti, non è una retorica ma la verità. Va suddiviso. Sto seguendo quello che sta succedendo a Bologna, sto vedendo che poco merito è stato dato al direttore Giovanni Sartori. Per cui voglio spendere una parola per lui, perché ovunque è andato ha fatto risultati e numeri importanti. L’ha fatto all’Atalanta, ha fatto la storia della favola Chievo. E’ un uomo che capisce di calcio. Visto che non ho letto tanto il suo nome, voglio citare lui come grande artefice di questa stagione del Bologna, assieme all’allenatore e tutta la società”.
Dove si vede Gastaldello a settembre?
“Spero di trovare un’opportunità di lavoro perché è la mia grande passione. Ho iniziato quest’avventura, quest’anno non è andata come volevo (al Brescia ndr) e spero che in futuro possa avere altre possibilità e fare nuove esperienze e dove poter fare quello di cui amo di più”.