Vlahovic formato leader nel primo tempo della finale con l’Atalanta: bravissimo sul gol, in campo un punto di riferimento. E fa una cosa che alla Juve non si vedeva da 64 anni
La Juve chiude il primo tempo della finale di Coppa Italia avanti di un gol, quello nei primi minuti di Dusan Vlahovic. Proprio il serbo, insieme a Danilo, è di gran lunga il migliore in campo in questi primi 45 minuti. Il numero 9 bianconero sta facendo soffrire tantissimo in particolare Hien ma tutta la difesa dell’Atalanta. Vlahovic sta tirando fuori una prestazione di grande qualità, la rete del vantaggio ne è una dimostrazione per caparbietà, conduzione e difesa del pallone, poi conclusione.
Per Vlahovic è il secondo gol in una finale di Coppa Italia dopo quello di due anni fa in quella persa contro l’Inter. Non sono in tantissimi a poter vantare qualcosa del genere. Come riportato da ‘Opta Paolo’, il serbo è diventato il terzo giocatore nella storia della Juventus appunto a segnare in due finali, dopo Savino Bellini (1938 e 1942) e John Charles (1959 e 1960). Dunque non accadeva da oltre 60 anni. In qualche modo DV9 è entrato nella storia bianconera. Ma più in generale la cosa più importante per la Juve è la prova da leader, anche in campo, nei gesti, come carica i compagni. Stava dando segnali già da tempo, contro la Salernitana ha colpito una traversa e ha incitato i tifosi. Oggi è lui il punto di riferimento, nel finale si è anche confrontato a distanza con Gatti. I due si sono scambiati le loro opinioni su una situazione di gioco che era diventata pericolosa. Questo però è il Vlahovic di cui ha bisogno la Juve.