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Terremoto in Italia: dirigente squalificato per molestie sessuali

Il calcio italiano è scosso da una recente accusa di molestie sessuali per un dirigente: è già arrivata una pesante squalifica, ma il caso non si spegne

Nei giorni finali di una stagione che ha riservato diverse soddisfazioni e sorprese per molti club italiani, in molti si concentrano su come potrebbe migliorare il movimento. Purtroppo, però, è arrivata una notizia terrificante, in grado di scuotere le categorie minori e che getta nuove ombre sugli stati minori del gioco più bello del mondo nel nostro Paese.

Pesante squalifica per molestie sessuali
Giudice (ANSA) – calciomercato.it

Stavolta siamo in Lombardia, e in particolare tra gli Under 15. Un dirigente, che svolgeva anche il ruolo di allenatore, ha avuto comportamenti davvero poco consoni nei confronti di alcuni giovani calciatori. Come appurato dal tribunale federale, i fatti si sono verificati tra agosto e settembre 2023 e si tratterebbero nello specifico di “ripetuti e prolungati toccamenti e accarezzamenti delle cosce di due calciatori minori tesserati”, nel tragitto da casa all’impianto sportivo, dato che faceva anche da accompagnatore.

Gli episodi citati nei documenti ufficiali sono davvero tanti, dalla costrizione a far sedere uno dei ragazzi nel sedile anteriore agli inviti a casa sua dopo le partite, con scuse di vario genere.

Dirigente squalificato per molestie sessuali agli Under 15: i provvedimenti del tribunale federale

Ci sono stati anche dei messaggi telefonici ai giovani calciatori, per cui si è definito, insieme a tutti i fatti in essere, “un quadro di estrema gravità, orientato a comportamenti gravemente inopportuni, se non anche penalmente rilevanti, nei confronti di alcuni tesserati minorenni”. 

Pesante squalifica per molestie sessuali
Figc (LaPresse) – calciomercato.it

Si è deciso di procedere con l’inibizione per cinque anni, con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC, per il dirigente in questione. E poi è stata comminata un’importante multa alla società e al diretto interessato, perché non in possesso del patentino. A prescindere dagli esiti, e da altri elementi che andranno approfonditi e appurati, si tratta di una brutta storia di cui la Lombardia e il calcio giovanile di sicuro non aveva bisogno.

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