Il Napoli avrebbe potuto avere la coppia di attaccanti più forti di sempre: Ferlaino stava per chiudere un’affare, poi virò deciso su Maradona
Il 5 luglio 1984 non è una data qualunque. Quel giorno cambiò un po’ la storia del calcio. E di sicuro cambiò la storia della Serie A. Era un giovedì e sin dalla mattina la città di Napoli era in subbuglio, specialmente il quartiere di Fuorigrotta che ospitava l’impianto. Era prevista una gara amichevole per celebrare gli Allievi del Napoli, freschi vincitori del titolo nazionale di categoria. E alle 18 doveva presentarsi lui: Diego Armando Maradona.
L’argentino fu acquistato per una cifra record – 13 miliardi di lire, un affare del secolo a quei tempi – e con una complessa contrattazione durata oltre cinquanta giorni. Inseguimenti, dietrofront, mosse geniali e anche ai limiti delle regole consentite: Ferlaino e Juliano fecero di tutto pur di portare el Pibe de Oro a Napoli. Eppure, qualche giorno prima della conclusione dell’affare con il Barcellona, il club azzurro stava per chiudere un’altra importante operazione, con la promessa di formare un attacco dei sogni assieme a Diego Armando Maradona.
Maradona-Hugo Sanchez, la coppia d’attacco che il Napoli sognò per una notte
Non tutti i tifosi azzurri si ricorderanno o sono a conoscenza che per un attimo Ferlaino e Juliano, allora braccio destro del presidente, avevano ricevuto una proposta importante, alternativa all’acquisto di Maradona. Il Barcellona, infatti, continuava a temporeggiare e mettere il bastone tra le ruote al Napoli e allora si stava concretizzando la possibilità di prendere Hugo Sanchez, attaccante all’epoca dell’Atletico Madrid, già protagonista con i Colchoneros.
“Antonio, prendi Hugo Sanchez, poi l’anno prossimo formiamo la coppia con Maradona”. Così il manager di Diego Jorge Cyterszpiler disse a Juliano in un momento in cui la trattativa tra Napoli e Barcellona viveva una fase di stallo. E Hugo Sanchez non era di certo uno qualunque, ma era già un attaccante affermato. Esplose tra Stati Uniti e Messico negli anni ’70. E in quei tre anni in Spagna aveva già mostrato di che stoffa fosse fatto sotto porta, ma la società era aperta alla cessione al Napoli, tant’è che premeva la dirigenza azzurra al fine di raggiungere la capitale per limare i dettagli. Mentre Juliano stava per andare a Madrid per chiudere con l’Atletico, si riallacciarono i rapporti nuovamente con i blaugrana. E allora la priorità per Ferlaino divenne una: chiudere subito per Maradona.
Hugo Sanchez rimase un quarto anno all’Atletico Madrid e proprio nella stagione 1984-85 conquistò il titolo di capocannoniere della Liga. Poi il passaggio e la consacrazione al Real Madrid. Un bomber di razza, un incubo per le difese avversarie. Ben presto l’accoppiata Maradona-Hugo Sanchez divenne sogno irrealizzabile. Un ipotesi nata e morta in pochi momenti all’interno di un albergo catalano. Una di quelle folli storie di calciomercato da raccontare. E chissà come sarebbe stato il Napoli con il messicano più forte di tutti i tempi e il calciatore più forte al mondo.